TESTO Quando le faccende del mondo ci distolgono dalle nozze con Cristo
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Martedì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (06/11/2007)
Vangelo: Lc 14,15-24
Sono ancora tantissimi i così detti fedeli chi si dichiarano talmente affaccendati al punto di non avere più tempo da dedicare al Signore e ai propri doveri religiosi. C'è da credere invece che l'invito è di primaria importanza, è un invito a partecipare all'intimità con Dio, è un invito alle nozze con Cristo; è lui lo sposo tanto atteso e desiderato e ora misconosciuto e rifiutato. Le scuse che ancora oggi vengono addotte per giustificarsi non sono sostanzialmente diverse da quelle che degli invitati alle nozze; cambiano i mestieri e il tipo di occupazione, ma tutti sono ugualmente presi e coinvolti dalle mille faccende della vita presente.Il loro tempo e stracolmo di impegni per le "cose" da fare, per cui non c'è più spazio per il Signore. Così molti posti rimangono vuoti: perché gli invitati hanno ben altro da fare! Così accade che i prediletti rimangono nelle strade del mondo e al loro posto vengono invitati ciechi, storpi e zoppi. Il Signore non si rassegna mai ai rifiuti degli uomini. Proprio dal rifiuto degli "eletti" la fede è giunta fino a noi. Ora comprendiamo meglio la frase evangelica "gli ultimi saranno i primi"! Anche noi eravamo tra gli ultimi.