TESTO Preghiera e Missione
don Roberto Rossi Parrocchia Regina Pacis
XXIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (21/10/2007)
Vangelo: Lc 18,1-8
In quel tempo, Gesù 1diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: 2«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. 3In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. 4Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, 5dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». 6E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. 7E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? 8Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Gesù, nel vangelo di domenica scorsa, ci ha insegnato la preghiera di ringraziamento, oggi ci insegna la preghiera di richiesta, di intercessione. Lo fa raccontando una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi.
Si parla di una vedova che continua ad insistere finché non viene esaudita dal giudice ingiusto. Il Signore desidera essere importunato dalla nostra insistenza. Egli si fa pronto a rispondere ai suoi figli che gridano a lui giorno e notte. Gesù dice: E' necessario pregare sempre.
Senz'altro tutti noi ogni tanto preghiamo, diciamo le preghiere, pensiamo al Signore. Ma cosa vuol dire: "pregare sempre, senza stancarsi?". Scopriremo che attraverso i momenti di preghiera noi impariamo ad amare e amare è la vera preghiera e "amare" si ama sempre.
La prima lettura ci ha presentato Mosè, che prega ritto sul monte. Mosè diventa il modello della costanza nella preghiera. Egli è l'intercessore. Il popolo ha estremo bisogno della sua preghiera incessante. Questo ci fa capire che la preghiera è il sostegno dell'azione e che la pretesa di cambiare il mondo con le nostre sole forze è una illusione. "Se il Signore non costruisce la casa invano faticano i costruttori, se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode", dice un salmo.
Madre Teresa confessa apertamente: "Se non pregassi non farei niente"! Ella ha fatto tanto, ma sapeva e riconosceva che tutto partiva dalla preghiera La preghiera richiede perseveranza e impegno. Pregare bene, pregare con fiducia, pregare senza stancarsi mai: questo è l'insegnamento di Gesù nel vangelo di oggi.
Il comportamento della vedova rivela una grande volontà, grande umiltà, grande tenacia. Questo ci ricorda Gesù: la condizione della vera preghiera è la fede. La parabola termina
in modo insolito: "Quando il Figlio dell'uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?" E' un interrogativo, che fa venire i brividi. E' un interrogativo che mette il dito sulla piaga: senza fede non esiste preghiera, non esiste vita vera.
Ma perché il Signore non ci esaudisce subito? Perché sembra a volte che non ci ascolti? Perché tanto silenzio di Dio? Sembra così assurdo che Dio si comporti come se non sentisse, eppure Gesù spiega che Dio fa così e lo fa certamente perché noi ne abbiamo bisogno. Mentre noi preghiamo comprendiamo meglio il progetto di Dio. Dobbiamo prenderne atto: Dio mette a prova la nostra preghiera e la nostra fede. Non dobbiamo scoraggiarci, dobbiamo continuare a pregare "giorno e notte", dobbiamo pregare e testimoniare, anche nei momenti di prova come avveniva per le prime comunità cristiane davanti alle persecuzioni.
Dio farà a lungo aspettare? No, Dio conosce la nostra debolezza: dopo la prova c'è la risposta competa di Dio. C'è sempre la risposta: Gesù ce lo garantisce. E, quasi sempre, la risposta di Dio, supera la nostra attesa. Anche quando non risponde secondo i nostri desideri, ma secondo il suo cuore, che vuole il nostro vero bene, per sempre. "Io so - dice S. Paolo - che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura". Questo insegnamento di Cristo sulla costanza nella preghiera va sperimentato. Solo quando lo sperimenteremo, ne saremo profondamente convinti. A noi sta bussare con insistenza e attendere l'amore di Dio. "Chiedete ed otterrete, bussate e vi sarà aperto, cercate e troverete". "Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di Lui?", dice Gesù. "Se il Signore è con noi, chi sarà contro di noi, se non ha risparmiato il proprio Figlio, come non ci darà ogni cosa, assieme a Lui?", scrive S. Paolo. Dio veglia con amore su tutti gli uomini: il nostro aiuto viene dal Signore!
Sull'esempio di Gesù, il grande maestro di preghiera, sull'esempio di Mosè, sull'esempio di S. Teresa del Bambin Gesù, questa preghiera perseverante di intercessione oggi la offriamo per le Missioni: per tutti i popoli della terra, per i Missionari che hanno consacrato la loro vita per la salvezza degli uomini, per le vocazioni.
Il S. Padre nel suo messaggio così dice: "Tutte le Chiese per tutto il mondo": questo è il tema scelto per la prossima Giornata Missionaria Mondiale. Esso invita le Chiese locali di ogni Continente a una condivisa consapevolezza circa l'urgente necessità di rilanciare l'azione missionaria di fronte alle molteplici e gravi sfide del nostro tempo.
L'impegno missionario resta pertanto il primo servizio che la Chiesa deve all'umanità di oggi, per orientare ed evangelizzare le trasformazioni culturali, sociali ed etiche; per offrire la salvezza di Cristo all'uomo del nostro tempo, in tante parti del mondo umiliato e oppresso a causa di povertà endemiche, di violenza, di negazione sistematica di diritti umani.
La Giornata Missionaria Mondiale sia occasione per ricordare nella preghiera tutti i nostri fratelli e sorelle nella fede e quanti continuano a prodigarsi nel vasto campo missionario. Domandiamo a Dio che il loro esempio susciti ovunque nuove vocazioni e una rinnovata consapevolezza missionaria nel popolo cristiano.
Si estenda in ogni comunità la corale invocazione al "Padre nostro che è nei cieli", perché venga il suo regno sulla terra. Faccio appello particolarmente ai bambini e ai giovani, sempre pronti a generosi slanci missionari. Mi rivolgo agli ammalati e ai sofferenti, ricordando il valore della loro misteriosa e indispensabile collaborazione all'opera della salvezza. Chiedo alle persone consacrate e specialmente ai monasteri di clausura di intensificare la loro preghiera per le missioni. Grazie all'impegno di ogni credente, si allarghi in tutta la Chiesa la rete spirituale della preghiera a sostegno dell'evangelizzazione. La Vergine Maria guidi i nostri passi anche in questa nostra epoca e ci ottenga una nuova Pentecoste di amore. Ci renda, in particolare, consapevoli tutti di essere missionari, inviati cioè dal Signore ad essere suoi testimoni in ogni momento della nostra esistenza.