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TESTO Commento su Luca 12,54-59

mons. Vincenzo Paglia   Diocesi di Terni

Venerdì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (26/10/2007)

Vangelo: Lc 12,54-59 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,54-59

54Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. 55E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. 56Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? 57E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? 58Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. 59Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».

A chi chiedeva un segno perché potesse credere alle sue parole, Gesù rispose che era lui l'unico segno che manifestava con pienezza l'amore di Dio. Poiché in genere tutti siamo attenti solo a noi stessi e alle nostre cose, i "segni del Signore" non riusciamo a vederli, anche se sono davanti ai nostri occhi. Non così accade invece per conoscere il freddo e il caldo. In questi casi alziamo gli occhi per vedere le nubi e usciamo di casa per sentire il vento. Analogamente dovremmo alzare i nostri occhi per comprendere il tempo della salvezza, ossia alzare lo sguardo da noi stessi, uscire dalle abitudini consolidate che ci sclerotizzano, allontanarci dall'egocentrismo che ci rende ciechi, ed essere attenti ai segni che il Signore ci manda. Il primo grande segno è il Vangelo, potremmo dire il segno dei segni. Ascoltare questa parola e metterla in pratica è la prima opera del credente. Ci sono poi altri segni: i sacramenti e in particolare la santa Liturgia che rende partecipi del mistero della morte e della resurrezione del Signore. E poi anche i poveri e tutti coloro che aspettano di essere liberati dalle schiavitù di questo mondo: essere disattenti alla loro condizione vuol dire non comprendere il cuore di Dio e della storia.

 

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