TESTO Commento su Bar 1,18
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Venerdì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (05/10/2007)
Brano biblico: Bar 1,18

«13Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. 14Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. 15E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
16Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».
Dalla Parola del giorno
Non abbiamo ascoltato la voce del Signore nostro Dio per camminare secondo i decreti che il Signore ci aveva messo davanti.
Come vivere questa Parola?
Questa parola di Baruc trova il suo corrispondente positivo in uno dei profeti più grandi. Isaia, infatti, dice: "Ascoltate e vivrete". Nell'economia del Nuovo Testamento, Gesù precisa: "Se ascoltate la mia parola e la mettete in pratica conoscerete la verità e la verità vi farà liberi". Ed è esattamente il procedimento opposto a una condizione di non-ascolto. Il non ascolto infatti porta alla menzogna esistenziale, alla schiavitù dell'asservimento alla legge dell'avere sempre di più. Per poco che si ponga attenzione a questa nostra epoca, ci si accorge che fondamentalmente è proprio mancante di ascolto e della condizione necessaria perché l'orecchio del cuore si abiliti all'ascolto: il silenzio. Le grida e il chiacchiericcio non sono più soltanto l'elemento tipico del mercato, ma pervadono le strade e le case. Là dove non giunge la voce degli uomini, arriva quella veicolata dalla tecnologia. Non è più solo la radiolina, il transistor, l'auricolare, ma il telefonino che ti fa parlare e magari gesticolare anche mentre sei per via. Tutto questo, usato senza misura è rumore: un rumore sordo che tenta di pervadere gli spazi liberi dell'uomo. Eppure è possibile opporsi a questo stato di cose dove è l'ipermercato a imperversare, con la sua persuasione (più o meno occulta) a farti desiderare roba da consumare.
Tu prenditi invece i tuoi spazi. Se puoi nel silenzio della natura; se no chiudendoti nella tua camera spegni e chiudi tutto. Anche il cellulare. Fa qualche facile esercizio di respirazione profonda e poni attenzione all'inspiro e all'espiro nel loro ritmo che è naturale se ti poni nella postura corretta della schiena diritta e delle membra rilassate. Non è né inutile né una... moda orientale. È una saggezza naturale su cui s'innesta benissimo il tuo esercizio d'ascolto di Dio-amore.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, provo ad eseguire quanto è detto sopra con semplicità di cuore. Sul ritmo del respiro sussurro: Gesù-Amore. Oppure: Mio Dio, mio tutto. Oppure: Credo al tuo amore. O anche: Gesù salvezza.; so che tu mi ami. O altro simile.
È un esercizio da fare con grande tranquillità, fuori da ogni tensione, fretta, ossessione. Lascia che il cuore accolga e ascolti in silenzio queste parole e vivrai.
Signore, dammi di amare e volere tempi di silenzio. Abilitami all'ascolto di te, per poter poi ascoltare col cuore i fratelli.
La voce di un vescovo martire di questo nostro tempo
Viviamo molto al di fuori di noi stessi. Sono pochi gli uomini che veramente entrano in se stessi e per questo ci sono tanti problemi. Nel cuore di ciascun essere umano c'è come una piccola cella, intima, dove Dio scende a parlare da solo con l'uomo. Ed è lì dove la persona decide il proprio destino, il proprio ruolo nel mondo.
Oscar Romero