TESTO Commento su Luca 8,4-15
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Sabato della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (22/09/2007)
Vangelo: Lc 8,4-15
4Poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: 5«Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. 6Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. 7Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. 8Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
9I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. 10Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
11Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. 12I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. 13Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. 14Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. 15Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza».
Dalla Parola del giorno
Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che dopo aver ascoltato la parla con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza.
Come vivere questa Parola?
La tenuta, il perseverare in continuità, senza demordere davanti agli imprevisti, non sembra un atteggiamento comune ai nostri giorni. Eppure Gesù, richiesto di una spiegazione della parabola del seminatore, sottolinea come sia necessaria alla produzione di un frutto, oltre ad una terra buona, la pazienza lunga della custodia del seme. Questo seme, infatti, che sembra cadere quasi indifferentemente in luoghi diversi, trova radici solo in un "cuore buono", che è capace di custodirlo nel tempo.
Proprio di Maria, la madre di Gesù, è detto nel Vangelo che custodiva la Parola e la meditava nel suo cuore.. Lei è stata capace di conservare gelosamente quei segnali che le venivano dal mistero di Dio. Ci ha pensato e ha cercato di leggerne il significato profondo. Lei è stata capace di dimorare, con pazienza e amore, nella Parola, della quale era stata la prima casa. Essere dimora di Dio e dimorare in Lui sono le realtà più semplici e insieme le più alte della contemplazione nel quotidiano. Nel percorso, spesso ripetitivo, delle nostre giornate possiamo conservare la gioia di un incontro profondo con il Signore se gli facciamo spazio nelle tante urgenze, se gli concediamo posto nelle nostra agenda fitta di occupazioni. Basta un pensiero, uno sguardo interiore, a creare uno stato di fecondità, che ci permette di portare frutto lungo giornate, che potrebbero apparire grigie.
Oggi, nei momenti di silenzio che mi regalerò, pregherò così:
Signore Gesù, seminatore della Parola, prepara il nostro cuore a riceverla, rendilo permeabile e profondo, liberalo dalle spine e dalle pietre, in modo che anche noi, come la terra buona, possiamo portare un frutto che rimane, per i secoli dei secoli.
Le parole di un saggista
Per raggiungere il proprio scopo, la maggior parte degli uomini è più capace di un grande sforzo che di una lunga perseveranza.
La Bruyère