TESTO Commento su Luca 6,39-42
mons. Vincenzo Paglia Diocesi di Terni
Venerdì della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (14/09/2007)
Vangelo: Lc 6,39-42
39Disse loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? 40Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
41Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? 42Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
Il Vangelo è una parola che aiuta tutti a vivere bene. Non è una parola riservata solo ad alcuni, è per tutti, ed è per la vita di ogni giorno. Quando Gesù afferma: "siate misericordiosi e non giudicate, non condannate e perdonate", non parla in astratto. Lui, prima di noi, ha messo in pratica queste parole. Esse sovvertono la mentalità di questo mondo che abitua a guardare la pagliuzza nell'occhio degli altri e a dimenticare la trave che è nel proprio. Questa attitudine del mondo non solo ci rende ciechi. Ci conduce anche, inesorabilmente, nella fossa nera della divisione e della violenza. La vera sapienza consiste nell'accogliere nel proprio cuore il seme buono della parola evangelica, vero tesoro della nostra vita. Il cuore che ha ascoltato sarà come un albero, reso buono dal Vangelo, e non potrà non dare frutti buoni.