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TESTO Commento su Luca 6,27-38

mons. Vincenzo Paglia   Diocesi di Terni

Giovedì della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (13/09/2007)

Vangelo: Lc 6,27-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,27-38

27Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, 28benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male.

29A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. 30Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.

31E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. 32Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. 33E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 35Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.

36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Gesù continua a indicare la vera via della felicità e della pace. Pronuncia delle parole mai dette da nessuno: "Amate i vostri nemici, e fate del bene a coloro che vi odiano". Sono parole davvero estranee alla cultura di questo mondo e, per questo, anche sbeffeggiate. Si dice anche che sono affermazioni belle ma non certo realistiche. Eppure, solo in queste parole il mondo può trovare salvezza, motivi per bloccare le guerre e, soprattutto, impulso a costruire la pace e la convivenza tra gli uomini e tra i popoli. Per Gesù non ci sono più nemici da odiare e da combattere. Per lui - e quindi per ogni discepolo - ci sono solo fratelli e sorelle da amare, semmai da correggere, e comunque sempre da aiutare nel cammino della salvezza. Dio, per primo, si comporta con misericordia e benevolenza verso tutti, anche "verso gli ingrati e i malvagi". E Gesù presenta ai discepoli di ogni tempo un ideale che è alto come il cielo: "siate misericordiosi, com'è misericordioso il Padre vostro". Non è un'esortazione morale; è uno stile di vita. Da questo dipende la nostra stessa salvezza.

 

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