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TESTO Commento Matteo 23,23-26

mons. Vincenzo Paglia  

Martedì della XXI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (28/08/2007)

Vangelo: Mt 23,23-26 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 23,23-26

23Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. 24Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!

25Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. 26Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!

Gesù continua il suo ultimo discorso alla folla. Sta parlando contro gli scribi e i farisei: non ha di mira le loro persone, quanto il comportamento e la pretesa di essere le guide religiose del popolo. Il vero pastore è colui che dà la vita per le pecore, non chi pretende di rovesciare pesi e tradizioni esteriori sulle spalle della gente. L'amore di Gesù per la gente è davvero grande e non può sopportare che il popolo sia schiacciato dal peso delle tradizioni esteriori che gli scribi e i farisei, anche in nome di Mosé, impongono alla gente. Lo spirito farisaico, invece di aprire, sbarra le porte alla felicità e opprime la vita della gente. Egli è venuto a liberarli da questo giogo pesante. Le sette maledizioni che si susseguono con un ritmo incalzante sono tese appunto a smascherare la falsità di chi pretende di essere pastore affermando se stesso sugli altri, magari imponendo norme e pratiche esteriori che non nascono da un cuore misericordioso e buono come è quello del Signore. L'evangelista ci dice che è facile lasciarsi prendere dallo spirito farisaico: l'egocentrismo porta a pensare solo alla propria felicità bloccando quella degli altri; l'attaccamento "all'oro del tempio" e "all'offerta che vi sta sopra" fa perdere di vista il Signore; l'amore per se stessi fa dimenticare la misericordia e spinge a "filtrare il moscerino e ingoiare il cammello"; l'orgoglio porta ad essere come "sepolcri imbiancati" e "guide cieche". La salvezza dal fariseismo sta nell'accogliere prontamente la parola di Dio custodendola e mettendola in pratica.

 

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