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TESTO Commento su Matteo 7,21-29

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Giovedì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (28/06/2007)

Vangelo: Mt 7,21-29 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Non chi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio.

Come vivere questa Parola?

Gesù chiarisce questa sua affermazione perentoria, precisando poi che alcuni si vantano dicendo di aver profetato nel suo nome, di aver scacciato i demoni e di aver compiuto miracoli. Il Signore afferma che, al rendiconto finale, dirà: «Non vi ho mai conosciuto». Ma dunque il profetizzare, il cacciare i demoni, il guarire nel nome di Gesù sono cose buone o cattive? In se stesse sono realtà positive, vari doni che il Signore certe volte dà a qualcuno, finalizzando però ogni dono al bene comune. Ce ne rende avvertiti S.Paolo stesso nella prima lettera ai Corinzi al capitolo 12. Attenzione però! Si può incorrere nell'illusione (inventata dall'orgoglio e dalla vanagloria) che siano questi doni a garantire la salvezza. Non è affatto così! Noi collaboriamo con Dio alla salvezza (permettiamo a Lui di operare quello che Lui solo può fare: salvarci) se attendiamo a compiere, momento per momento, la volontà di Dio. È dentro il nostro quotidiano, realizzato con senso di responsabilità, per amore di Dio e del prossimo quello che siamo chiamati a compiere, che ci salviamo. Senza questo segno concreto di un rapporto intimo e amoroso col Signore, i carismi, anche grandi, alimentano il gonfiarsi orgoglioso dell'ego. Il Concilio Ecumenico Vaticano II insegna: "Questi carismi straordinari o anche più semplici e comuni. siccome sono soprattutto utili alle necessità della Chiesa, si devono accogliere con gratitudine e consolazione. I doni straordinari però non si devono chiedere imprudentemente, né da essi si devono sperare i frutti del lavoro apostolico" (Cost. Dogm. sulla Chiesa, 12).

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi soffermo con pace e gioia a vedere i doni di Dio che ho ricevuto per il bene mio e della mia famiglia, della comunità, di querlla porzione di Chiesa a cui appartengo. Ringrazierò di cuore, aggiungendo:

Signore, tu mi hai colmato di doni: da quello della vita a diversi altri. Non permettere che io desideri cose più grandi di me che mi rendono schiava di orgoglio e vanità. Ma tu stesso dammi il dono-carisma più grande di tutti: quello della capacità di amare.

La voce di una testimone contemporanea

Quante volte molti desiderano farsi santi, ma non sanno come imbroccare la strada. Ecco una via alla santità buona per tutti. La volontà di Dio nel presente.
Chiara Lubich

 

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