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TESTO Commento su Matteo 7,1-5

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Lunedì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (25/06/2007)

Vangelo: Mt 7,1-5 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati.

Come vivere questa Parola?

Questo, che è uno dei capisaldi della legge evangelica, è spesso "masticato" malamente da noi cristiani. Qualcuno dice: davanti alle cattive azioni dei miei simili, devo forse astenermi da qualsiasi valutazione? Altri pensano di dover, in certo senso, torcere la propria intelligenza costringendola a reticenze mentali. Proprio non è questo il modo di intendere e vivere questa Parola che è, tra l'altro, una chiave per disserrare i giardini della pace nel cuore. Ma per centrare il senso di quello che dice Gesù è necessario ricordare come, a Nicodemo (il notabile che andò da lui di notte) spiegherà il perché della sua entrata nel mondo. Disse proprio di non essere venuto per giudicare ma per salvare. È su questa volontà precisa e totalizzante di salvezza di Dio che io fondo il senso, anzitutto, del mio rapportarmi con me stesso e con la mia storia, col mio prossimo, con ogni creatura. Se credo, ogni giorno torno a credere esistenzialmente che il Signore vuole salvare me e ogni uomo io non posso emettere giudizi di condanna. Io, che vengo salvato nonostante me stesso, nonostante le "travi" che ostruiscono il mio sguardo spirituale, come posso emettere giudizi di condanna per chi, nell'occhio del proprio spirito, è offuscato da "pagliuzze"? Certo, se colgo qualcuno a fare del male, non dirò che il suo è un...bene operare. Il bianco è sempre bianco e il nero è sempre nero... Non giustifico la cosa in sé, però mi guardo bene dal mettermi a fare il giudice di chi compie il male. Nel mistero della coscienza può inoltrarsi solo Dio. Lui, che ha dato tutto il sangue del Figlio per la salvezza di tutti, sa come giudicare e come salvare.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, entro nella quiete del cuore. Chiedo di essere afferrato da Gesù nelle mie profondità interiori, perché guariscano dalla facilità di emettere giudizi negativi nei confronti del prossimo.

Signore, concedimi una mente pervasa dalla tua misericordia, una mente non giudicante.

La voce di un padre della Chiesa

Non è vostro fratello che voi condannate, ma voi stessi; siete voi che vi preparate un temibile tribunale, davanti al quale dovrete rendere conto rigoroso del vostro comportamento. Come Dio ci perdonerà i nostri peccati nella misura in cui noi avremo perdonato agli altri, così anche ci giudicherà nella misura in cui avremo giudicato gli altri.
S.Giovanni Crisostomo

 

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