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TESTO Ho peccato contro il Signore

mons. Antonio Riboldi

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XI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (17/06/2007)

Vangelo: Lc 7,36-8,3 (forma breve: Lc 7,36-50) Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 7,36-8,3

In quel tempo, 36uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».

40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

1In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici 2e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; 3Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Forma breve (Lc 7,36-50):

In quel tempo,36uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».

40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

La Parola di Dio, oggi, è quella che ci tocca davvero il cuore, perché Dio mostra quanto sia grande il Suo Cuore, soprattutto quando lo offendiamo.

Dio, il Padre, non conosce quello spirito di vendetta, di odio, che tante volte ci prende la mano, quando subiamo un'offesa.

È davvero forte, in noi, la voglia di ricambiare male al male, da riuscire a cancellare ogni luce di perdono. Se c'è una cosa che non si riesce, per esempio, a capire e sopportare, è quando i mass media, soprattutto le TV, di fronte a violenze o torti, che ci toccano sul vivo e tentano di spegnere l'amore, creando divisioni e moltiplicando odi, interpellano i parenti delle vittime, dopo qualche omicidio o altro, chiedendo 'a caldo' se sono disposti a perdonare.

Questo è il tempo in cui possiamo solo stare vicini a chi soffre e si distrugge nella voglia di vendetta o nel desiderio che, a chi ha fatto del male, accada del male.

Non sanno che il perdono, vera Grazia di Dio, ha bisogno di un cammino, un tempo cioè di silenzio, di riflessione, di accettazione del dolore, per ritrovare, proprio alla luce della Grazia e della preghiera, la 'forza' del perdono. Ripeto è una vera Grazia quella di riuscire a sgomberare il cielo da ogni ombra di odio, per fare posto alla misericordia.

Tutti conosciamo la nostra debolezza e tutti possiamo farci del male a volte, senza sapere che il male fatto è sempre una ferita alla vita di chi lo riceve. E abbiamo bisogno di chi ci comprenda e ci aiuti a ritrovare la via della riconciliazione.

Ho sotto i miei occhi la lettera di un detenuto, che apparteneva alla criminalità organizzata e che ora sente tutto il peso del male fatto. Mi scrive: "Non mi pesa tanto la pena che devo scontare: è cosa di poco conto di fronte al dolore arrecato. Mi pesa di più il dolore che ho portato in tante famiglie. Per questo le chiedo di farsi voce presso questa famiglia del mio profondo senso di dolore e dica che chiedo perdono di cuore. Non pretendo di essere perdonato, ma che almeno sappiano che di cuore sono pentito e chiedo perdono".

E, come questo giovane, ne ho conosciuto altri, che non riescono a portare il peso delle colpe ed offese arrecate a tanti. Frequentando, a suo tempo, i terroristi, quante volte ho visto la loro amarezza per avere dato ascolto a quelli che chiamavano 'i cattivi maestri', che li avevano convinti che un vero cambiamento della nostra società poteva solo avvenire tramite la violenza, "la rivoluzione".

"Noi sceglievamo persone che erano forti punti di riferimento nella società. Credevamo che uccidendoli, lentamente avrebbe avuto la meglio la paura e, quindi, la vera strada, per cambiare tutto. Quando, ormai in carcere, ci siamo accorti che per noi non vi era spazio per il perdono, ci era di grande peso la vita. Era tanta la voglia di togliersela".

Un invito a considerarsi per quello che veramente erano, ossia, non eroi della rivoluzione, ma criminali, venne dall'appello di Paolo VI, in occasione del rapimento dello statista Moro, e poi dalla famosa sua preghiera che sconvolse tutti: "Signore, non ci hai ascoltati..." Parole che mandarono in profonda crisi. Finché, con l'omicidio del Prof. Bachelet, il figlio, durante i funerali, pronunciò la parola: "Perdono". E fu il momento in cui si fece strada la speranza: la vita poteva avere ancora uno spiraglio di luce.

Quando un terrorista nel carcere mi rivelò che anch'io ero nella lista di quelli che dovevano essere sacrificati, mi confessò: "Conoscendo la sua bontà, l'avremmo uccisa con dolore e amore". Ora tanti di loro sono tornati a vivere tra di noi, "cercando - mi diceva uno di loro - di farsi perdonare, spendendo l'esistenza nel servizio. Ora considero la vita un dono da donare per pagare il danno".

Leggiamo, oggi, quello che la Bibbia narra del peccato del re Davide.

Dopo che il profeta Natan aveva raccontato come un tizio avesse tolto ad un povero l'unico bene che aveva per vivere, davanti alle proteste di Davide, che chiedeva chi fosse stato così crudele, per punirlo..."Il profeta rispose: Tu sei quell'uomo! Così dice il Signore, Dio d'Israele: Io ti ho unto re di Israele, ti ho liberato dalle mani di Saul, ti ho dato la casa di Israele e di Giuda. Perché hai disprezzato la parola del Signore? Allora Davide disse a Natan: Ho peccato contro il Signore!. Natan rispose a Davide: Il Signore ha perdonato il tuo peccato, tu non morirai" (II Sam 12,7-13). Incredibile quanto sia Misericordioso il Padre: una misura infinita, che è difficile anche solo immaginare.

Gesù nel Vangelo, oggi, come a dare sensi alla parabola meravigliosa del figlio prodigo, racconta la conversione della "peccatrice".

"In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice, di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vassoio di olio profumato e, stando dietro, presso i suoi piedi, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato".

Incredibile il coraggio di questa donna, da tutti conosciuta 'come donna di strada' e, quindi, di pochi scrupoli, ma che Dio solo sa quale cammino abbia fatto per uscire dal buio di quella vita ed entrare nella luce; una donna che non ha paura di farsi largo, tra gente che si considerava 'perbene', insensibile ai loro commenti va diritta ai piedi di Gesù. una meravigliosa icona di quanti di noi si sentono come schiacciati dal peso del peccato e vorrebbero conoscere la luce, che viene solo dalla Misericordia.

Noi uomini, tutti peccatori, in diversi modi, amiamo tenere nascosto agli sguardi degli altri ciò che veramente siamo, per apparire 'giusti': e non lo siamo, ma ci scandalizziamo se qualcuno si converte! Amiamo più 'apparire giusti' che 'essere giusti'. È un'ipocrisia che fa male...anche a noi! Continua il Vangelo: "A quella vista il fariseo, che l'aveva invitato, pensò tra sé: Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice".

Ed ecco la risposta di Gesù, che è davvero 'la grande perla di un Cuore che non conosce se non la Misericordia, anche quando Gli infliggiamo, come titola Ermanno Olmi il suo ultimo film, 'i cento chiodi'. Bisogna davvero avere un Cuore da Dio, per sapere tendere le braccia al collo di chi magari si ostina a peccare e quindi offenderLo.

"Gesù allora disse a Simone: Simone, ho una cosa da dirti. Ed egli: Maestro, dì pure. Un creditore aveva due debitori, l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque lo amerà di più? Rispose Simone: Suppongo quello a cui ha condonato di più. Gli disse Gesù: Hai detto bene. E volgendosi verso la donna disse: Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non mi hai dato l'acqua per i piedi: lei invece ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i capelli. Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco ama poco. Poi disse a lei: Ti sono perdonati i tuoi peccati. La tua fede ti ha salvata: va' in pace!" (Lc 7, 36-50).

Leggendo questo racconto della Misericordia viene da commuoverci per quando siamo 'la peccatrice', e da confonderci, perché a volte non sappiamo accettare chi si converte e siamo come Simone. Ma Gesù insegna la strada della misericordia, quando ci sentiamo grandi peccatori o ci troviamo in imbarazzo di fronte a Dio: 'Ha molto amato'.

Da tempo si sta diffondendo un'immagine molto bella di Gesù Misericordioso. Lo ritrae come è apparso più volte a Suor Faustina, che Giovanni Paolo II dichiarò santa il 30 aprile 2000. Nacque in Polonia, a Glogowiec, da famiglia povera, il 22 agosto 1905. Già a sette anni (due anni prima di ricevere la Prima Comunione) sentì viva la voce della vocazione, ma i suoi genitori non le diedero il permesso di entrare in convento. Incitata dalla visione di Cristo sofferente, bussò a numerose porte, ma da nessuna parte venne accolta. Il 10 agosto 1925 entrò nella congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia a Varsavia. Suor Faustina offrì la sua vita per i peccatori e per tale motivo patì anche numerose sofferenze interiori e disturbi fisici. Pienamente matura nello spirito, morì in fama di santità il 5 ottobre 1938, all'età di appena 33 anni, di cui 13 di vita religiosa. Nulla all'esterno aveva mai rivelato la sua vita mistica, eccezionalmente ricca. L'immagine di Gesù Misericordioso le fu mostrata in una visione del 22 febbraio 1931.

Suor Faustina racconta: "Vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l'altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l'uno e l'altro pallido (...) Gesù mi disse: Dipingi un'immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù, confido in Te".

Come rifiutare questo invito di Dio? Noi che ci sentiamo davvero assetati di Qualcuno che voglia veramente bene e sappia perdonarci quando sbagliamo?

Il giorno della santificazione di Suor Faustina, quel grande Santo della bontà, che era Giovanni Paolo II, così disse: "Pace a voi - disse Gesù, apparendo ai suoi dopo la resurrezione - Ricevete lo Spirito Santo: a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete non saranno rimessi". E Gesù prima di dire queste parole mostra il suo costato...Da quel Cuore Suor Faustina Kowalska, la beata che d'ora in poi chiameremo santa, vedrà partire due fasci di luce che illuminano il mondo. I due raggi - lo spiegò un giorno lo stesso Gesù - rappresentano il sangue e l'acqua....

Che cosa ci porteranno gli anni che sono davanti a noi? Come sarà l'avvenire dell'uomo sulla terra? A noi non è dato di saperlo: è certo, tuttavia, che accanto ai nuovi progressi, non mancheranno purtroppo esperienze dolorose. Ma la luce della Misericordia divina, che il Signore ha voluto quasi riconsegnare al mondo attraverso il carisma di Suor Faustina, illuminerà il cammino del nuovo millennio. È da questo amore che l'umanità di oggi deve ispirarsi per affrontare le crisi di senso, le sfide dei più diversi bisogni, soprattutto l'esigenza di salvaguardare la dignità di ciascuna persona umana. Il messaggio della Divina Misericordia è così, implicitamente, anche un messaggio sul valore di ogni uomo. Ogni persona è preziosa agli occhi di Dio; per ciascuno Cristo ha dato la sua vita, a tutti il Padre fa dono del Suo Spirito e offre l'accesso della Sua divinità. Questo messaggio consolante si rivolge soprattutto a chi, afflitto da una prova particolarmente dura o schiacciato dal peso dei peccati commessi, ha smarrito ogni fiducia nella vita ed è tentato di cedere alla disperazione. A lui si presenta il volto dolce di Gesù, su di lui arrivano quei raggi che partono dal Suo Cuore... E tu, Faustina, dono di Dio al nostro tempo, dono della terra di Polonia a tutta la Chiesa, ottienici di percepire la profondità della Misericordia divina, aiutaci a farne esperienza viva e a testimoniarla ai fratelli. Il tuo messaggio di luce e di speranza si diffonda in tutto il mondo, spinga alla conversione i peccatori, sopisca le rivalità e gli odi, apra gli uomini e le nazioni alla pratica della fraternità".

Come non farsi avvolgere da quei raggi? Tutti abbiamo bisogno della Sua Misericordia!

 

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