L'icona della Santissima Trinità 1

Pubblicato il 05-02-2013

di Chiara Dal Corso

di Chiara Dal Corso - Per dire qualche cosa di questa meravigliosa icona saranno necessarie alcune puntate, perché è davvero ricca di significati e di storia.
Viene da una lunga tradizione di rappresentazioni dell’episodio degli angeli alla quercia di Mamre (Gen 18,1-16) iniziata ancora nelle catacombe cristiane dei primi secoli dopo Cristo. Da allora ai tempi di Rublev il modo di raffigurare questo episodio si è modificato in base ai significati che acquistava per i cristiani delle diverse epoche. L’episodio biblico narra di tre misteriosi pellegrini che arrivano alla tenda di Abramo, il quale subito li ospita. Essi annunciano ad Abramo e a Sara che avranno un figlio, da cui nascerà la loro infinita discendenza.

Abramo si rivolge a loro chiamandoli Signore, come fa del resto il testo, che all’inizio usa il plurale (quegli uomini), e poi il singolare, e li definisce Dio (“Dio disse ad Abramo…”, “Dio riprese…” ). Da sempre la Chiesa orientale, tra tutte le immagini che alludevano alla Trinità, ha prediletto la scena dell’Ospitalità di Abramo. Ma il modo di rappresentarla (con o senza la presenza di Abramo e Sara, a volte del vitello, le dimensioni della casa sullo sfondo…) attraverso i secoli ha subito delle trasformazioni, per arrivare alla sintesi di Rublev.

Questo percorso iconografico ci parla del più profondo percorso di progressiva conoscenza e comprensione di Dio che l’umanità ha fatto nel frattempo. Rublev toglie Abramo e Sara dalla scena, libera la tavola imbandita trasformandola in altare e mantenendo l’essenziale, la coppa, riduce la casa ad un simbolo sullo sfondo, insieme all’albero e al monte alle spalle degli angeli. Rappresenta gli angeli molto simili tra loro e pure distinti da dettagli per nulla insignificanti, che li identificano nelle tre Persone. Organizza sapientemente la composizione disponendo ogni elemento secondo geometrie e significati che parlano di Dio e rivelano una conoscenza che nei secoli si è andata approfondendo. Il lavoro di Rublev è talmente serio che la sua icona della Santissima Trinità sarà dichiarata come “unico modo teologicamente corretto di raffigurare la Santissima Trinità” dal Concilio dei Cento Capitoli di Mosca del 1551. Questa icona, che già con la sua storia ci parla di unità, ci racconta di un’umanità che da secoli cammina con Dio. Con un senso di gratitudine e la mente aperta alla moltitudine di cristiani che ci hanno preceduto proseguiamo nella conoscenza di questa ricchissima icona nella prossima puntata.

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