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TESTO Commento su At 16,34

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della VI settimana di Pasqua (07/05/2024)

Brano biblico: At 16,22-34 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Come vivere questa Parola?
Per comprendere la ricchezza dell'episodio che oggi la Parola ci propone, dobbiamo contestualizziamo il brano.
Paolo e Sila sono in prigione per aver scacciato uno spirito di divinazione da una schiava. Le autorità li accusano di aver turbato l'ordine pubblico perché l'episodio aveva creato un grande clamore turbando l'ordine pubblico. Senza fare troppe indagini, ordinano di bastonare gli accusati e impongono al custode del carcere di tenerli sotto stretta sorveglianza. Durante la prigionia Paolo e Sila vengono miracolosamente liberati e la testimonianza serena, la loro lealtà, la serie di eventi straordinari, sconvolgono il carceriere e gli fanno porre la domanda: “che cosa devo fare per essere salvato?” La risposta non è una serie di precetti, ma la presentazione di una persona. “credi in Gesù Cristo?” Quante volte è successo anche a noi di essere imprigionati dalle nostre paure in gabbie dorate fatte di precetti e leggi e qualcuno ci presenta una soluzione; Gesù. La vera e unica soluzione ai nostri problemi, colui che riequilibra la nostra vita. Questo è quello che avviene al carceriere dl brano di oggi.

VIVO LA PAROLA: Credi nel Signore Gesù e sarai salvato.

La voce Padre del deserto
Il fonte battesimale partorisce, cioè fa emergere visibilmente, il nostro corpo visibile per il ministero dei sacerdoti. Ma, sul piano spirituale, colui che battezza è lo Spirito Santo, del tutto invisibile. Egli battezza in se stesso e rigenera per il ministero degli angeli sia il corpo che l'anima.
Anche il Battista in un particolare momento della storia della salvezza e in un modo consono all'espressione «con acqua e in Spirito Santo» dice: «Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco» (Mt 3, 11; Lc 3, 16).
Come un vaso di argilla il corpo umano ha bisogno per prima cosa di venir purificato dall'acqua, quindi di essere reso saldo e perfetto per mezzo del fuoco spirituale cioè di Dio che è fuoco divorante. Poi deve accogliere in sé lo Spirito Santo, dal quale riceve la sua perfezione e da cui viene rinnovato: infatti il fuoco spirituale è anche in grado di irrigare e l'acqua spirituale può anche far divampare.
Dal trattato «Sulla Trinità» di Didimo di Alessandria

Roberto Proietti - robertocerreto82@gmail.com

 

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