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ESPERIENZA

61. La rosa del giardino di Dio   1

Andrea e Annalisa. Una giovane coppia felicemente sposata, e pensata da Dio come immagine del Suo amore per ciascuno di noi, incontra sul loro cammino la Sua mano che gli porge la croce.

L'accolgono con il coraggio di chi sa di potersi fidare. Due anni fa ad Andrea viene diagnosticato un tumore al cervello e inizia un calvario di fatiche, un'altalena di speranze e di conferme che li porta a guardare Dio diritto negli occhi, cercando quello sguardo evangelico di Cristo che su quella stessa croce ci era già stato.

Attorniati dai loro amici e circondati da mille premure vivono questi due anni con la forza della fede. Fino a luglio, quando l'ultima tac rivela l'inesorabile cammino del tumore ormai giunto al termine. Iniziano gli ultimi tre mesi della vita di Andrea, nutriti dall'eucarestia celebrata nella stanza, in casa, dalla preghiera per lui e con lui, da tante parole di affetto e di amore pronunciate con il cuore più che con le labbra.

Tre mesi in cui Andrea lotta disperatamente per rendere meno duro il distacco alla sua amata e ai suoi amici. Tre mesi nei quali quell'amore e quella fede che li ha uniti nella vita, vuole gettare le radici oltre la vita stessa.

Un mattino di ottobre Andrea incontra la Vita e lo sguardo del Risorto.

Il dolore dei suoi è vinto dalla serena fiducia in quella promessa che riecheggia in ogni passo di Annalisa e dei suoi amici, la speranza diventa certezza: Andrea sarà sempre con noi.

Un mese dopo Annalisa festeggia il suo compleanno, e in quel giorno riceve una telefonata dalla sorella che gli chiede di parlarle urgentemente. Si incontrano, e la sorella con il cuore gonfio di trepidazione e commozione, stringe una rosa bianca tra le mani.

«Questa rosa - le spiega - te la manda Andrea. A novembre dell'anno scorso mi aveva chiamato per affidarmi questo compito: Il primo compleanno che Annalisa farà senza di me, dovrai portargli una rosa bianca da parte mia».

Il giorno dopo raccontandoci questo fatto, Annalisa si preoccupava di come potesse fare per conservare il più a lungo possibile quel fiore. Non avrà molta importanza, perché sicuramente il suo profumo rimarrà inalterato nel suo cuore e in quello dei suoi amici fino alla fine dei giorni.

amorecrocedoloresofferenzamortemalattia

inviato da F. Oscar Comba, inserito il 04/12/2002

TESTO

62. La profondità dell'amore

Kahlil Gibran

Non si conosce la profondità dell'amore se non al momento della separazione.

amorecoppiainnamoramento

inviato da Barbara, inserito il 03/12/2002

TESTO

63. Il tempio dell'amicizia

Il tempio dell'amicizia non finisce mai di essere costruito. Esso crolla e va in frantumi se ogni mattina non si lavora di nuovo. Ogni volta che il sole sorge bisogna amare l'amico di nuovo amore, osservarlo con nuova attenzione, perdonarlo con nuova comprensione; per stare al passo con lui bisogna trasformarsi, spalancare le finestre dell'anima affinché il vento spazzi via la polvere delle abitudini.

amiciziaamorecoppiamatrimonio

inviato da Anna Lianza, inserito il 25/11/2002

PREGHIERA

64. Preghiera per i fidanzati

Preserva l'amore di coloro che si amano,
Tu che sai quanto due esseri siano deboli e fragili;
Tu che pesi il loro cuore inquieto
e mutevole come il tempo;
Tu che hai rivolto l'uno verso l'altra
perché essi non si curino più
di cose a metà, indefinite, incomplete.
Fa' loro comprendere il mistero inesprimibile
che amare è soffrire, che donare è vivere.
Concedi loro il tempo
per conoscersi e consolarsi;
rinvigorisci la loro reciproca attrazione;
rendili pazienti e infinitamente teneri
affinché passino insieme la notte.

amorefidanzatifamigliacoppiamatrimonio

inviato da Immacolata Chetta, inserito il 22/11/2002

RACCONTO

65. Festa grande per un pacco consegnato   1

Marina Parodi

C'era un uomo che di mestiere faceva il corriere espresso (sapete? quello che consegna nelle case i pacchi...). Come tutte le mattine, caricò il suo camion e si preparò al lungo giro di consegne. Quel giorno aveva 100 pezzi da consegnare.

Iniziò con una cassa di bottiglie di vino, che andava consegnata proprio all'ultimo piano di un lussuoso palazzo del centro. Con il fiatone suonò alla porta. Aprì un distinto signore: "Buongiorno, sì è per me, prego la metta qui, no un po' più in là, ecco perfetto, arrivederci!".

Poi fu la volta di una anziana signora, a cui trepidante consegnò un pacchetto con un preziosissimo anello. La donna annoiata e indifferente commentò solo: "Ah, lo metta lì con tutti gli altri, poi lo aprirò...".

A una giovane coppia doveva consegnare la lavatrice nuova. Mentre era in cucina e li aiutava a dismballare, i due iniziarono a litigare "Vedi, avevo ragione io: dovevamo prendere l'altro modello". "Invece no, abbiamo fatto bene a seguire il consiglio di mia madre". "Ma cosa dici, non vedi che sta malissimo vicino al frigo". "Piantala, si sa che tu hai un pessimo gusto!". "Perché secondo te era di buon gusto il regalo che tu mi hai fatto a Natale"... Il trasportatore se ne andò un po' imbarazzato.

Un pacco era destinato a un parroco. Era una statua molto bella, ma molto pesante. Il trasportatore era molto in difficoltà, e nell'entrare in sacrestia si ferì una mano contro un'acquasantiera. Ma il parroco lo accolse solo con un "Oh, finalmente me l'ha portata! Per favore faccia presto, si sbrighi. Sono impegnatissimo, tra 2 min e 40 sec. devo dire messa, tra 45 min c'è la lezione di catechismo, poi c'è la riunione con il gruppo della 3 età, poi il comitato di programmazione economica, poi i giovanissimi e la catechesi per famiglie. Capisce, no?, c'è tanto da fare: faccia presto!". Con la mano ancora dolorante il trasportatore uscì e andò a bagnarla alla fontana del sagrato.

Con il passare delle ore e il crescere della fatica, i pacchi pian piano diminuivano. Alla fine ne rimase solo uno. Quando arrivò all'indirizzo segnato sul pacco, aprì la porta un ragazzo: "No mi dispiace, il suo indirizzo è sbagliato, la signora Beatrice Bianchi (quello era il nome della destinataria) non abita più qui, si è trasferita almeno da un mese...". "E sa dove è andata ad abitare?". "No, io no, ma provi a chiedere al fruttivendolo all'angolo. Lui conosce tutti".

Il camionista si presentò al fruttivendolo e spiegò il suo problema: "Devo consegnare un pacco alla signora Beatrice Bianchi, ma ho l'indirizzo sbagliato. Lei sa dirmi dove posso trovarla?". "Ah, sì, si è trasferita, in un altro quartiere, me lo aveva detto, però l'indirizzo proprio non me lo ricordo... Provi a chiedere a Piero, lo trova là all'osteria, lui sicuramente lo sa".

Il camionista entrò nel fumoso bar e dietro un bicchiere di vino e un mazzo di carte, trovò Piero, un vecchietto con la barba bianca e due occhi azzurri come il cielo. "Ma sì la Beatrice! La conosciamo tutti qui, faceva la cameriera, è un peccato che si sia trasferita... Ecco, le scrivo il nuovo indirizzo".

Finalmente, dopo la lunga ricerca, il nostro amico si trovò di fronte alla porta dell'appartamento della signora Beatrice Bianchi. Il palazzo era in una delle zone più povere e degradate della città, lo squallore del luogo metteva proprio tristezza. Come aveva fatto con gli altri 99 pacchi, suonò e annunciò: "Signora, devo consegnarle un pacco". Aprì una giovane ragazza, mentre da una stanza interna si sentiva il pianto di un ragazzino. "Un pacco per me?". "Sì, signora; non è stato facile, ma sono contento di averla trovata...". "E cosa sarà mai? Non aspettavo pacchi... Oh... mi scusi, la sto lasciando sulla porta; prego, si accomodi, si sieda, posso offrirle un caffè? intanto guardiamo cosa c'è nel pacco...". Piacevolmente sorpreso, il corriere accettò volentieri l'invito. Il bambino intanto aveva smesso di piangere e si era avvicinato a osservare curioso quell'ospite sconosciuto.

Dopo aver versato il caffè all'ospite, Beatrice aprì il grosso pacco. Non poté trattenere un grido di gioia, quando ne vide il contenuto. Il pacco era pieno di cibi buonissimi, tra cui una grossa torta di compleanno. Insieme ai cibi una lettera. Quando la lesse, a Beatrice vennero gli occhi lucidi. Poi spiegò: "5 anni fa litigai violentemente con mia madre, e da allora non ci siamo più frequentate. Ora mi scrive che non vuole più discutere del passato, ma si è ricordata che oggi è il compleanno di Roberto, mio figlio e ci manda un po' di dolci per festeggiare. E pensare che proprio 10 minuti fa io stavo spiegando a Roberto che non avremmo potuto fare la festa con i suoi amici perché dopo aver pagato le bollette mi sono avanzati pochissimi soldi... È lei che ha permesso tutto questo! Io... io voglio ringraziarla. Si fermi e festeggi con noi!".

E così il trasportatore si trovò coinvolto in una festa piena di musica, allegria e risate, insieme con Beatrice, Roberto, i suoi amici e altre persone del vicinato. E alla fine della giornata, potete star certi, fu proprio lui il più contento per quel pacco con l'indirizzo sbagliato!

La storia può essere un punto di partenza per parlare di Dio che cerca tutti gli uomini, anche la pecorella smarrita... per suggerimenti sull'attività e per scaricare altre storielle simili, clicca qui.

rapporto con Diomisericordiapecorella smarrita

inviato da Andrea Zamboni, inserito il 20/11/2002

TESTO

66. Amare costa   2

Costa dire "hai ragione".
Costa dire "perdonami".
ed anche dire "ti perdono" costa.

Costa la confidenza, costa la pazienza.
Costa fare una cosa
che non hai voglia di fare
ma che lui o lei vuole.
Costa cercare di capire.
Costa tenere il silenzio.

La fedeltà costa
e sorridere al cattivo umore
e trattenere le lacrime che fanno soffrire.

A volte costa impuntarsi,
a volte cedere.
Costa dir sempre "è colpa mia".

Costa confidarsi
e ricevere confidenze.
Costa sopportare i difetti,
costa cancellare le piccole ombre,
costa condividere i dolori.

Costa la lontananza
e costano i distacchi.
Costano le nubi passeggere.
Costa avere opinioni differenti,
costa dir sempre di "sì".

Eppure a questo prezzo si genera l'amore.
Gli spiccioli non servono.
Ci vuole un legno pesante
come la Croce.

amorematrimoniocoppiasacrificiocrocefedeltàfamiglia

inviato da Anna Barbi, inserito il 18/09/2002

RACCONTO

67. La pipa e il pettine   1

Rabindranath Tagore

Era un matrimonio povero.

Lei filava alla porta della sua baracca, pensando a suo marito. Tutti quelli che passavano rimanevano attratti dalla bellezza dei suoi capelli, neri, lunghi, luccicanti.

Lui andava ogni giorno al mercato a vendere un po' di frutta e si sedeva sotto l'ombra di un albero per aspettare i clienti. Stringeva tra i denti una pipa vuota, non aveva soldi per comperare un pizzico di tabacco.

Si avvicinava il giorno del loro anniversario di matrimonio e lei non smetteva di chiedersi che cosa avrebbe potuto regalare al marito. E con quali soldi? Le venne un'idea. Mentre la pensava, ebbe un brivido, però dopo aver deciso, si riempì di gioia: avrebbe venduto i suoi capelli per comperare il tabacco a suo marito.

Già immaginava il suo uomo nella piazza, seduto davanti alla frutta, dando lunghe boccate alla sua pipa: aromi di incenso avrebbero dato, al padrone della piccola bancarella, la solennità e il prestigio di un vero commerciante.

Vendendo i suoi capelli ottenne solo alcune monete, però scelse con attenzione il tabacco più pregiato.

Alla sera, ritornò il marito, arrivò cantando. Portava nelle sue mani un piccolo pacchetto, c'erano alcuni pettini per la sposa, li aveva acquistati dopo aver venduto la sua pipa.

L'amore è puro dono,
pura gioia di pensare all'altro,
di togliersi dal centro della propria vita
per lasciare all'altro lo spazio d'onore.

amoredono di sésposisacrificiomatrimoniocoppia

5.0/5 (3 voti)

inviato da Anna Barbi, inserito il 08/09/2002

PREGHIERA

68. Preghiera dei fidanzati

Card. Giovanni Battista Montini

Nel mio cuore, o Signore,
si è acceso l'amore per una creatura
che anche tu conosci ed ami,
Ti ringrazio di questo dono
che mi inonda di una gioia profonda,
mi rende simile a te che sei l'Amore,
e che mi fa comprendere il valore
della vita che mi hai donato.
Fa' che io non sciupi
questa immensa ricchezza
che mi hai messo nel cuore:
insegnami che l'amore è un dono
e non può mescolarsi con nessun egoismo,
che l'amore è puro
e non può stare con nessuna bassezza,
che l'amore è fecondo
e deve fin da oggi
produrre una nuova vita in me
e chi mi ha scelto.
Ti prego per chi mi aspetta e mi pensa,
per chi mette in me tutto il suo avvenire;
Rendici degni l'un dell'altro.
Preparaci al matrimonio, alla sua grandezza,
alle sue responsabilità,
perché le nostre anime e i nostri cuori
siano fin d'ora uniti nello stesso amore.

amorefidanzamentocoppiafamiglia

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 22/08/2002

PREGHIERA

69. Preghiera della famiglia

Ti preghiamo, Signore, per la nostra famiglia perché ci conosciamo sempre meglio e ci comprendiamo nei nostri desideri e nei nostri limiti.

Fa' che ciascuno di noi senta e viva i bisogni degli altri e a nessuno sfuggano i momenti di stanchezza, di disagio, di preoccupazione dell'altro. Che le nostre discussioni non ci dividano, ma ci uniscano nella ricerca del vero e del bene e ciascuno di noi nel costruire la propria vita non impedisca all'altro di vivere la propria.

Fa', o Signore, che viviamo insieme i momenti di gioia e soprattutto, conosciamo Te e Colui che ci hai mandato, Gesù Cristo in modo che la nostra famiglia non si chiuda in sé stessa, ma sia disponibile ai parenti, aperta agli amici, sensibile ai bisogni dei fratelli.

Fa', o Signore, che ci sentiamo sempre parte viva della Chiesa in cammino e possiamo continuare insieme in Cielo il cammino che insieme abbiamo iniziato sulla terra. Amen.

famigliacoppiafigligenitorimatrimonio

inviato da Rossella Di Cosmo, inserito il 14/06/2002

PREGHIERA

70. Scegliersi ogni giorno

Annie Cagiati

Signore, insegnami che la fedeltà
è scegliersi di nuovo ogni giorno.
Scoprire dentro di noi
strade inesplorate.
Vivere insieme, non con l'amore di ieri,
ma quello di oggi.
Signore, insegnami che la fedeltà
non può essere chiusa,
soffocata in schemi, in strutture.
La fedeltà s'inventa momento per momento.
Scoprendo che l'amore, se è vero,
ha sempre nuove esigenze interiori.
Quando non ne ha, è morto.
E allora la fedeltà non serve più.
Diventa al massimo un pezzo archeologico.
Magari di valore. Perché è una cosa rara.
Ma molto spesso inutile.
Insegnami che la fedeltà è una dura conquista.
È tracciare insieme un solco profondo.
Incancellabile.
Contro il quale né venti né maree
possono nulla.
Un solco scavato nel vivo dell'esistenza,
che segue sempre la stessa direzione:
quella dell'amore.

fedeltàmatrimoniocoppiafamiglia

1.0/5 (1 voto)

inviato da Mariangela Molari, inserito il 11/06/2002

PREGHIERA

71. Preghiera della famiglia

O Signore, ti ringraziamo
per l'amore e per la gioia
della nostra vita comune:
vogliamo viverli come dono tuo.
Fa' che la nostra famiglia
riviva ogni giorno
la vita della Famiglia di Nazaret
e diffonda sulla terra
l'amore tra gli uomini.
Regni sempre in essa
l'amore scambievole, la pace,
la tua presenza.
Fa' che essa sia ospitale,
sempre pronta ad accogliere Cristo
che bussa alla nostra porta,
attenta alle necessità dei fratelli,
aperta ai problemi sociali.
Proteggi la nostra salute
e benedici le nostre fatiche.
Ti preghiamo che l'unione fra noi
cresca ogni giorno di più
e che per essa tu possa essere
sempre presente in mezzo a noi.

matrimoniocoppiafamiglia

inviato da Mariangela Molari, inserito il 10/06/2002

RACCONTO

72. Il sogno dei tre cedri del Libano   1

Racconta una vecchia leggenda che nelle belle foreste dei Libano nacquero tre cedri. Come tutti sappiamo, i cedri impiegano molto tempo a crescere e questi alberi trascorsero interi secoli riflettendo sulla vita la morte, la natura e gli uomini.

Assistettero all'arrivo di una spedizione da Israele inviata da Salomone e, più tardi, videro la terra ricoprirsi di sangue durante la guerra con gli Assiri. Conobbero Gezabele e il profeta Elia, mortali nemici. Assistettero all'invenzione dell'alfabeto e s'incantarono, a guardare le carovane che passavano, piene di stoffe colorate.
Un bel giorno, si misero a conversare sul futuro.

"Dopo tutto quello che ho visto - disse il primo albero - vorrei essere trasformato nel trono dei Re più potente della terra".

"A me piacerebbe far parte di qualcosa che trasformasse per sempre il Male in Bene", spiegò il secondo.

"Per parte mia, vorrei che gli uomini, tutte le volte che mi guardano, pensassero a Dio", fu la risposta del terzo.

Ma dopo un po' di tempo apparvero dei boscaioli e i cedri furono abbattuti e caricati su una nave per essere trasportati lontano. Ciascuno di quegli alberi aveva un suo desiderio ma la realtà non chiede mai che cosa fare dei sogni.

Il primo albero servì per costruire un ricovero per gli animali e il legno avanzato fu usato per contenere il fieno. Il secondo albero diventò un tavolo molto semplice che fu venduto ad un commerciante di mobili. E poiché il legno del terzo albero non trovò acquirenti, fu tagliato e depositato nel magazzino di una grande città.

Infelici, gli alberi si lamentavano: "Il nostro legno era buono ma nessuno ha trovato il modo di usarlo per costruire qualcosa di bello!".

Passò il tempo e, in una notte piena di stelle, una coppia di sposi che non riusciva a trovare un rifugio dovette passare la notte nella stalla costruita con il primo albero. La moglie gemeva in preda ai dolori del parto e finì per dare alla luce lì stesso suo figlio, che adagiò tra il fieno, nella mangiatoia di legno. In quel momento il primo albero capì che il suo sogno era stato esaudito: il bambino che era nato lì era il più grande di tutti i re mai apparsi sulla Terra.

Anni più tardi, in uno casa modesta, alcuni uomini si sedettero attorno al tavolo costruito con il legno del secondo albero. Uno di loro, prima che tutti incominciassero a mangiare, disse alcune parole sul pane e sul vino che aveva davanti a sé. E il secondo albero comprese che, in quel momento, non sosteneva solo un calice e un pezzo di pane ma l'alleanza tra l'Uomo e Dio.

Il giorno seguente prelevarono dal magazzino due pezzi dei terzo cedro e li unirono a forma di croce. Lasciarono la croce buttata in un angolo e alcune ore dopo portarono un uomo barbaramente ferito e lo inchiodarono al suo legno. Preso dall'orrore, il cedro pianse la barbara eredità che la vita gli aveva lasciato. Prima che fossero trascorsi tre giorni, tuttavia, il terzo albero capì il suo destino: l'uomo che era stato inchiodato al suo legno era ora la Luce che illuminava ogni cosa. La croce che era stata costruita con il suo legno non era più il simbolo di una tortura ma si era trasformata in un simbolo di vittoria.

Come sempre avviene nel sogni, i tre cedri dei Libano avevano visto compiersi il destino in cui speravano anche se in modo diverso da come avevano immaginato.

Clicca qui per una versione simile.

desideriprogetto di Diocroce

inviato da Giuliana Babini, inserito il 29/05/2002

TESTO

73. I Figli   1

Kahlil Gibran, Il Profeta

E una donna che reggeva un bambino al seno disse: Parlaci dei figli.
Ed egli disse:
I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie dell'ardore che la vita ha per se stessa.
Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi,
e benché vivano con noi non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
Poiché essi hanno i loro propri pensieri.
Potete dar ricetto ai loro corpi ma non alle loro anime,
Poiché le loro anime dimorano nella casa del domani, che neppure in sogno vi è concesso di visitare.
Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercate di rendere loro simili a voi.
Poiché la vita non va indietro né indugia con l'ieri.
Voi siete gli archi da cui i vostri figli come frecce vive sono scoccate.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e vi piega e vi flette con la sua forza perché le sue frecce vadano veloci e lontane.
Fate che sia gioioso e lieto questo esser piegati dalla mano dell'Arciere:
Poiché come ama la freccia che scaglia, così Egli ama anche l'arco che è saldo.

famigliacoppiafigligenitorimatrimonio

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 29/05/2002

PREGHIERA

74. Proteggi il nostro amore

Annie Cagiati

Signore, ti amo
con tutte le forze del mio essere.
Proteggi il nostro amore
dalla mia debolezza.
Dal pericolo che un giorno
cerchi la felicità su altre strade.
Vi sono mille modi di riempire la vita,
il cuore, quando l'attesa di te
si fa troppo lunga.
E l'amore si affievolisce.
Diventa un'abitudine.
Quando riscoprirlo, ogni mattina
non è più una gioia così nuova e travolgente,
da trasformare le ombre in luce
e la sofferenza in gioia.
Signore, proteggi il nostro amore,
non dagli altri,
che non possono nulla contro di lui,
ma da me.
Dal mio egoismo e dal mio orgoglio,
dalla mia pigrizia e dalla mia paura.
E' così forte e così fragile!
Così incomprensibile e luminoso!
Signore, il tuo amore è tutto per me.
Il tuo amore mi rende pienamente felice.

perseveranzafedeltàquotidianitàrapporto con Diocoppiamatrimonio

inviato da Immacolata Chetta, inserito il 27/05/2002

TESTO

75. Ti voglio bene!

Giorgio Basadonna

Quando dirai: "Ti voglio bene!"
dirai: "Ti do la mia vita, ho bisogno di te,
sono troppo ricco, non posso pensare solo a me".

Quando ti sentirai dire: "Ti voglio bene!"
sarà l'invito a sciogliere le vele
nel grande mistero buio e luminoso
che approda a rive inesplorate.

Quando nascerà l'amore, abbi paura e trema:
non è l'avventura facile e rosea
di un sentimento che esplode
ma la partenza di un nuovo cammino.

Quando dirai: "Ti voglio bene!"
è una ferita che si apre nel cuore, un fuoco che brucia
e distrugge sterpi morti e secchi.

Quando ti sentirai dire: "Ti voglio bene!"
sarà l'amore stesso di Dio
che bussa al tuo cuore
e ti invita al grande banchetto.

Quando nascerà l'amore, piega le ginocchia,
prega e ringrazia, chiedi di essere capace
di godere il dono stupendo di Dio.

Quando nascerà l'amore, apri le finestre e porte
accendi sole e stelle, inizia la vita nuova nel mondo,
diventa dono per tutti.

amorecoppiamatrimoniofamiglia

inviato da Mariangela Molari, inserito il 22/05/2002

RACCONTO

76. Ascoltare   1

Anthony De Mello

Quando un uomo, il cui matrimonio era in crisi, cercò il suo consiglio, il maestro disse: «Devi imparare ad ascoltare tua moglie.»
L'uomo prese a cuore questo consiglio e tornò dopo un mese per dire che aveva imparato ad ascoltare ogni parola che la moglie dicesse.
Il maestro gli disse sorridendo: «Ora torna a casa e ascolta ogni parola che non dice.»

ascoltomatrimoniocoppiafamiglia

4.0/5 (3 voti)

inviato da Emilio Centomo, inserito il 22/05/2002

RACCONTO

77. L'amore ricrea

«Perché continui a parlare dei miei errori passati?», domandò il marito.
«Credevo che avessi perdonato e dimenticato!»
«Sì, ho perdonato e dimenticato», disse la moglie, «ma voglio essere sicura che tu non dimentichi che io ho perdonato e dimenticato».

No. L'amore non tiene a mente le offese. L'amore fa nuova la persona amata, ogni giorno.

amorecoppiamatrimoniofamiglia

inviato da Emanuela Salvucci, inserito il 21/05/2002

TESTO

78. Amore   1

S. Biavaschi, Il profeta del vento

Nessuno è creato dalla Vita come sostegno per i vostri sogni, perché due occhi non sono fatti per guardare l'uno verso l'altro, ma entrambi verso la stessa direzione; diventando così ognuno luce per l'altro. Crescete comprendendo questo, e troverete, assieme a ciò che cercavate, anche ciò che non cercavate. Ma dopo questo, non dubitate più. Se dubitate che sia Amore, infatti, già non è Amore. E non calcolate. Se calcolate i vostri passi, infatti, già non è Amore.

Non appoggiatevi all'altro con tutto il vostro peso. Ma posatevi come un raggio di Sole su una foglia. E come una foglia accogliete l'altro raggio di Sole. Asciugate le vostre lacrime e senza timore concedete al vostro cuore questa luce e al vostro animo questo calore. Ma state attenti agli incanti! Perché i raggi di Sole non sono il Sole. Non riversate sull'altro tutta la vostra nostalgia di cielo: egli non è in grado di contenerlo, né mai voi potreste contenere il suo. Non valutate l'altro per ciò che non potrebbe mai avere, o finirete per svalutare voi. E tutto questo non è Amore. Non precipitate l'uno dentro l'altro, ma tenendovi per mano camminate insieme.

Portate l'amato non al centro del vostro cuore, ma del suo, perché lì troverà anche il vostro, e insieme troverete il cuore al centro del cosmo.

Sarete sottoposti a molte prove, e spesso l'orgoglio vi chiederà di scegliere sé al posto dell'Amore. Ma non ritiratevi da queste battaglie, perché altre non ve ne sono di più utili per voi. Se vincerete, avrete vinto. Se perderete combattendo e affilando il cuore, avrete vinto. E quando il tempo vi avrà condotto fino a farvi decidere di fondere per sempre le vostre due vite, conoscerete quote più alte, ma anche la durezza di cadute mai pensate. E vedrete spesso andare in frantumi tutti i vostri sogni. Ma sarà allora che potrete dischiudere davvero le vostre ali.

Non maledite gli eventi, perché siete voi che avete in mano il timone del vostro destino. E non sarà rompendo questo vostro vaso e dicendo addio all'amato, che le vostre radici troveranno nuova forza: questa gabbia di creta è in realtà ciò che le salva dall'essiccare.

Siete voi che dite, quando non vi sentite amati: l'Amore è finito. Quella è invece la stagione in cui comincia. Poiché il valore di chi governa la nave è nel condurla anche controvento.

Siete voi che dite, quando finiscono le sensazioni: Ma io non amo più. Non scambiate però l'Amore con le sue sole sensazioni. Poiché il valore di chi governa la nave è nel condurla talvolta anche a vele sgonfie, fino ad altre zone di Vento.

Pertanto siate fedeli, perché nell'infedeltà diventate doppi e quadrupli. E se vi è già difficile condurre una vita, come potreste condusse due o quattro? Dividendo in due un germoglio non si hanno due vite, ma nessuna. Pensando di incontrare nuove gioie incontrereste dolori maggiori di quelli cui voltate le spalle. Perciò tornate a guardare verso chi vi aspetta, ma non per dirgli: Tu non mi ami. Bensì: lo non so amarti. Questo è necessario per far scendere l'Amore sull'amato.

Alzate lo sguardo sulle virtù dell'altro, perché avete passato il tempo senza conoscervi.

Ma se poteste entrare, e a volerlo potreste, nella mente di chi vi ha accompagnato, per sfogliare insieme il libro della vostra vita, scoprireste quanto siano belle in realtà tutte quelle pagine già scritte, e quanto saranno belle tutte quelle ancora bianche.

Ricordate che il vostro cuore nasconde un Vento inesauribile che saprebbe amare, oltre al vostro amato, anche oltre il vostro amato. E attraverso di lui amare anche tutto quanto il mondo.

Ergetevi come gabbiani in queste possibilità di volo assieme. Non fatevi orfani di gioie grandi e di dolori grandi, accontentandovi di rischiare solo in parte. Ma alzate il capo e abbiate fiducia, poiché se di questo Amore amerete, sarete come due raggi che si incontrano al centro della ruota, ove poter cogliere assieme tutto il senso del nuotare della Vita.

amoreinnamoramentodialogocoppiafamigliamatrimonio

3.0/5 (2 voti)

inviato da Luca Peyron, inserito il 20/05/2002

TESTO

79. Gli indizi per trovare l'amore vero   1

Turriseburnea.it

Esite un modo per verificare se un amore è Amore vero? Vi proponiamo sei domande a cui dare una risposta.

1 - Prova dei criteri. Se i criteri di scelta del lui/lei si basano su: "mi piace" e "stiamo bene insieme" tutto può finire presto perché sono criteri non sufficienti. La prima domanda di prova è: ho fatto di me stesso/a un dono, lungamente preparato, anche con sacrificio? Ho un progetto di vita ben chiaro che ho scoperto coincide perfettamente con quello dell'altro/a? Ho alle spalle una maturità, non solo fisica, ma soprattutto psichica e una preparazione adeguata?

2 - Prova della partecipazione. L'amore vero vuole partecipare, condividere, dare, raggiungere. La seconda domanda di prova è: siamo capaci di partecipare, condividere? Voglio diventare felice o fare felice l'altro/a e gli altri (servizio... volontariato...)?

3 - Prova del rispetto. Non vi è vero amore senza rispetto, senza la capacità di rispettarsi reciprocamente. La terza domanda è: abbiamo veramente abbastanza rispetto reciproco, sia per il corpo che per le idee dell'altro/a? Sono orgoglioso del mio fidanzato/a?

4 - Prova delle abitudini. L'amore accetta l'altro con le sue abitudini. Non sposatevi sperando che le cose cambino con il tempo. Il pensiero: "Spero di cambiarlo/a" ha sempre fallito! Occorre accettare l'altro/a come è ora, incluse le sue abitudini ed i suoi difetti (non i vizi!) La quarta domanda è: oltre ad amarlo, vi piacciono le sue abitudini?

5 - Prova della disputa. E' importante aver veramente discusso, non tanto per la discussione in sé, quanto per l'essere poi riusciti a riconciliarsi, per aver cioè sperimentato la capacità di perdonarsi. La quinta domanda è: siamo capaci di perdonarci a vicenda e di cedere l'uno all'altro?

6 - Prova del tempo. Non sposatevi se, maturi e preparati, non avete passato almeno un'estate ed un inverno attraverso un cammino di conoscenza reciproca. Se per caso avete dei dubbi sui vostri sentimenti di amore, il tempo vi darà la risposta. Se i dubbi riguardano la sincerità dei sentimenti dell'altro/a allora il chiedere un lecito sacrificio può fugare i sospetti. La sesta ed ultima domanda di prova è: il nostro amore ha passato l'estate e l'inverno? Ci siamo conosciuti, dentro, sufficientemente?

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inviato da Luca Peyron, inserito il 19/05/2002

TESTO

80. Sette tecniche per migliorare le relazioni   2

Davide Weiss

Le sei parole più importanti
"Riconosco di aver commesso un errore".

Le cinque parole più importanti:
"Hai fatto un buon lavoro".

Le quattro parole più importanti:
"Che cosa ne pensi?".

Le tre parole più importanti:
"Se tu potessi".

Le due parole più importanti:
"Grazie tante".

La parola più importante:
"Noi".

La parola meno importante:
"Io".

relazionarsicomunitàgruppocoppiafamigliamatrimonioamicizia

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inviato da Filippa Castronovo, inserito il 05/05/2002

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