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TESTO Concilio di Gerusalemme: via dell'essenzialità

don Michele Cerutti

Giovedì della V settimana di Pasqua (02/05/2024)

Vangelo: Gv 15,9-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Quello che ci viene presentato è il primo Concilio di Gerusalemme dove il confronto tra diverse posizioni in materia di missione al mondo pagano giunge con questi versetti alle tappe finali e quindi ad una conclusione.

C'è la necessità di non creare vincoli che possono creare divisione.

Si ravvisa la necessità di vivere la fede non nell'insieme di regole e di prescrizioni, ma di purificarla ovvero di renderla essenziale: l'incontro con Gesù.

Questo è il perno della fede cristiana che non è una religione, ma una Rivelazione, un incontro con Cristo.

A quasi 2000 anni di distanza da questo Concilio sembra che dobbiamo crescere come cristiani ancora in questa dimensione.
Molti pensano che con l'aumentare di pratiche ci salviamo.

La salvezza non dipende da queste, pur belle e pur dettate da buone intenzioni.

Una certa spiritualità spinge al digiuno due volte la settimana. C'è chi vive così forte questo impegno che poi dimentica giorni importanti come San Giuseppe ad esempio o altre solennità. Vivono tutto ciò in maniera forte che dimenticano la dimensione gioiosa della festa.

La via è offerta dal Vangelo di oggi che in pochi versetti ci dà la chiave di lettura per vivere pienamente la nostra fede: rimanere nel Suo Amore.

Vivere l'intimità vera con Lui incontrandolo nella Parola, nei Sacramenti e nei fratelli. Questi sono i luoghi in cui incontrarlo e questi sono intersecati tra di loro.

Se viviamo la Parola dobbiamo accedere ai Sacramenti per poi andare incontro ai fratelli con quella stessa libertà con cui Pietro, Paolo, Barnaba e Giacomo vivono questo Concilio caratterizzato dalla presenza di gruppi differenti con visioni completamente opposte.

Nella Chiesa esiste la dimensione del confronto da cui scaturisce il discernimento.

Non esiste la democrazia, ma neanche la dittatura perché nel mondo ecclesiale esiste il confronto per far scaturire l'uniformità.

Dal Concilio di Gerusalemme inizia veramente la spinta missionaria della Chiesa.

Viviamo cercando di vivere questa dimensione aiutando proprio il mondo a vivere l'incontro con Cristo per santificarlo.

 

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