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TESTO Commento su At 6,1-7; Sal 32; 1Pt 2,4-9; Gv 14,1-12

CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)  

V Domenica di Pasqua (Anno A) (10/05/2020)

Vangelo: At 6,1-7; Sal 32; 1Pt 2,4-9; Gv 14,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,1-12

1Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? 3Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. 4E del luogo dove io vado, conoscete la via».

5Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». 6Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.

La liturgia della quarta domenica dopo Pasqua ci presentava la figura del Cristo come “Buon Pastore” che ci apre la porta per arrivare, attraverso lo Spirito di Dio, alla salvezza. Cristo cerca di farci comprendere cosa significa “io sono la porta” attraverso la quale le pecore entrano ed escono dal recinto.
Cristo, Pastore, fa uscire le pecore dal recinto e poi si mette davanti a loro per indicarle la via da percorrere.

La liturgia di questa domenica ci presenta il volto di Gesù che vive nella Chiesa nascente, di cui noi siamo le “pietre vive”, a cui è dato il compito di esaltare le grandi opere del Signore.
Cristo è risorto, è tornato al Padre per prepararci un posto vicino a lui e ci ricorda che nessuno può tornare al Padre se non per mezzo suo: Egli è la “Via”, la “Verità” e la “Vita”, solo con lui possiamo arrivare alla salvezza eterna, egli è il mediatore fra il Padre e gli uomini.
La chiesa che vive attraverso la presenza constante del Cristo risorto, per mezzo dell'Eucarestia domenicale, diventa capace di ascoltare e diffondere la “Parola” e non dimentica mai il servizio per i più deboli, i bambini ed i poveri, gli anziani, le persone sole.

Tratta dagli Atti degli Apostoli, la prima lettura ci racconta che la comunità dei credenti cresceva molto, ma sorgevano mormorazioni fra quelli di lingua greca e quelli di lingua ebraica per il servizio alle vedove: Allora gli apostoli chiamarono i discepoli e gli dissero di cercare sette uomini di buona reputazione e pieni di spirito e di sapienza, da dedicare al servizio delle mense e alle altre necessità così noi potremo dedicarci completamente al servizio della Parola e della preghiera.
Scelsero: Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmemas e Nicola, un proselito di Antiochia.
Quante volte anche noi, che facciamo servizio nelle comunità parrocchiali, ci affanniamo nel fare, tutto deve essere fatto a puntino, tutto perfetto, ogni attività deve essere programmata e realizzata al meglio, tutte cose buone, ma ci siamo ricordati, prima di tutto, di pregare il Signore perché ci illumini per comprendere quale sia il meglio per quella occasione di meditazione della Parola o anche di convivenza gioiosa?

Con il ritornello del salmo responsoriale, tratto dal salmo 32/33, proclamiamo: “Il tuo amore Signore, sia su di noi, in te speriamo”.
Nei versetti il salmista invita i giusti a lodare il Signore e a cantare a lui con l'arpa e la cetra, perché il Signore ama la giustizia, la terra è piena della sua Parola. L'occhio del Signore è su chi lo teme e la sua presenza è per sempre.

Nella seconda lettura, tratta dalla prima lettera di San Pietro, l'apostolo ricorda che chi si accosta al Signore, “pietra viva” della chiesa, diventa anche lui “pietra viva” siete costruiti, anche voi, per un edificio spirituale mediante Gesù Cristo.
Chi crede nella pietra scartata dai costruttori diventata pietra d'angolo non resterà deluso, ma quelli che non crederanno in essa v'inciamperanno, mentre voi diventerete “stirpe eletta per manifestare le grandi opere del Signore.

L'apostolo Giovanni nel brano di vangelo ci fa ascoltare le parole che Gesù dice ai suoi discepoli dopo la sua risurrezione, li esorta a non essere tristi, ad avere fiducia in Dio Padre e anche in lui, “io torno al Padre, nella sua casa ci sono molte dimore ed io ora vado a prepararvi un posto dove sono io, poi tornerò e vi porterò con me per sempre”.
Tommaso chiese a Gesù di indicargli la via dove lui andava perché non la conosceva, Gesù rispose: “Io sono la via, la verità e la vita”.“Chi crede in me conosce il Padre, chi ha conosciuto me ha conosciuto anche il Padre, perché non credete voi questo? Filippo gli chiese ancora: “Signore, mostraci il padre e a noi basta”. Gesù rispose: “Filippo, sono stato con voi tutto questo tempo e non avete ancora capito che chi vede me vede il Padre, io sono nel Padre ed il Padre è in me, nessuno può arrivare al Padre se non per mezzo mio, quello che io dico è opera del Padre che è in me”. Credete almeno per le grandi opere che vedete, come io ho fatto grandi cose, chi crede in me, per mezzo del Padre, ne farà di ancora più grandi.
Rassicurante per ciascuno di noi pensare di avere un posto pronto vicino a Gesù da occupare dopo la nostra morte: nella casa del Padre ci sono molte dimore ed in una di quelle c'è scritto proprio il nostro nome; a noi, con la nostra vita terrena, meritarlo.
Gesù dice agli apostoli: “Io sono la via, la verità e la vita”; quelle stesse parole le dice, oggi, a ciascuno di noi.
Gesù ci indica la via da percorrere per arrivare alla casa del Padre. Questa via è una via sicura, senza deviazioni, senza interruzioni, non si divide in tanti altri sentieri, è una sola, l'unica che ci conduce alla meta finale.
Su quella via non mancheranno inciampi, difficoltà, ascese difficili, momenti di stanchezza, lui ci darà la forza e la certezza che quella è la sola voluta da Dio per noi.
La via di Gesù è quella in cui ciascuno di noi ha per compagno di viaggio il Cristo risorto.
Gesù è per noi la verità. Crediamo che tutto ciò che ha detto e fatto nella sua vita terrena è veramente il volere del Padre?
Il catechismo c'insegna che i sacramenti vivono nella Chiesa che è sacramento del Cristo, che, a sua volta, è sacramento del Padre.
Padre e Figlio sono la stessa cosa, gli uomini non conoscono il volto del Padre, ma conoscono il Cristo e quindi conoscono il Padre. Meditiamo su questa grande verità?
Difficile credere queste verità perché sono più grandi della nostra piccola mente umana, si possono credere solo con la fede. Gesù, l'uomo-Dio, ha realizzato il progetto del Padre su di lui, il Padre lo ha mandato tra noi perché ci insegnasse in che modo anche noi potessimo realizzare il progetto che Dio ha su ciascuno di noi.
Gesù è la vita. In noi esiste la vita biologica e quella spirituale: non sono distinte, ma entrambe ci fanno vivere appieno la nostra vita terrena.
Gesù è sempre con noi. Nel vangelo troviamo, ancora oggi, quello che lui ha detto, gli insegnamenti che ci ha dato, la tenerezza che lui ha manifestato con i bambini, con gli anziani, con i malati, con tutti quelli che lo avvicinavano.
Gesù ci ha insegnato che cosa significa “Amare” senza limitazioni, ci ha insegnato ad essere liberi, a vivere con entusiasmo, a vivere nella gioia.
Come imitare e come fare quello che Gesù vuole per noi?
L'unico modo è seguire il suo vangelo, senza fare grandi cose, ma nel quotidiano, nel compiere ogni giorno quello che ci dice, attraverso le nostre attività di famiglia, lavoro, servizio.
Bisogna vivere e non lasciarsi vivere!

Per la riflessione di coppia e di famiglia.
- Crediamo che Cristo è risorto? Cristo è tornato al Padre, ma è sempre presente anche qui sulla terra attraverso l'Eucarestia: crediamo anche questa verità?
- Dio ha scelto per ciascuno di noi una strada da percorrere: meditiamo per comprendere se il cammino di ogni giorno corrisponde alla via che Dio ha voluto per noi?
- Gesù è la “verità”: ci impegniamo per seguire quello che ci ha insegnato?
-Viviamo il nostro quotidiano in sintonia con la Parola?
-Nei momenti “duri” della nostra vita ci affidiamo completamente al Cristo e a sua madre?

Gianna e Aldo - CPM Genova -.

 

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