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TESTO Commento su Lv 19,1-2.17-18; Sal 102; 1Cor 3,16-23; Mt 5,38-48

mons. Vincenzo Paglia  

VII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (23/02/2014)

Vangelo: Lv 19,1-2.17-18|Sal 102|1Cor 3,16-23|Mt 5,38-48 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 5,38-48

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 38Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. 39Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, 40e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. 42Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.

43Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. 44Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, 45affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 46Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Introduzione
Gesù Cristo, Dio-con-noi e umanità nuova, insegna ai suoi discepoli il comandamento dell'amore, la nuova legge del Vangelo che sostituisce per sempre la legge pagana del vecchio uomo: "Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico".
Il nostro spirito trema sentendo le esigenze di questo nuovo comandamento. Non è forse più facile aggredire chi ci aggredisce e amare chi ci ama? Forse è a questo che ci spingerebbero i nostri sensi, è questa la voce dell'anima umiliata non ancora raggiunta dalla luce del Dio di Gesù Cristo, del solo vero Dio. Ecco perché l'amore di carità è un precetto insolito, che apre ad un nuovo orizzonte antropologico la civiltà antica e ogni civiltà umana possibile.
Visto da questo orizzonte, l'uomo, ogni uomo, appare creato a immagine e somiglianza di Dio e non più formato secondo una natura disuguale e arbitraria, come invece credevano i pagani. Liberato dai suoi peccati grazie all'azione redentrice di Cristo e rinnovato dall'azione dello Spirito, l'uomo, ogni uomo, è il tempio in cui risplende lo Spirito di Dio. Dio ama l'uomo per se stesso, a tal punto che consegna alla morte suo Figlio.
Dal momento che Dio ci ama in questo modo e ci ha fatti partecipi del suo amore, noi non possiamo che perdonare il nostro prossimo e aiutarlo perché viva e si sviluppi.
Omelia
L'antica legge del taglione, che pure cercava di regolare la vendetta perché non fosse illimitata e implacabile, viene abrogata da Gesù. Il suo intento è sconfiggere in radice la vendetta e scongiurare l'inarrestabile spirale di violenza. Il male, infatti, mantiene tutta la sua forza, anche se lo si distribuisce equamente. L'unico modo per sconfiggerlo è eliminarlo là dove nasce. La via del superamento proposta da Gesù è quella di un amore sovrabbondante. Il male non si vince con altro male, ma con il bene. Tutto, insomma, viene capovolto: il discepolo non solo bandisce la vendetta dal suo comportamento, ma deve porgere l'altra guancia. Non è ovviamente una nuova regola, né tantomeno un atteggiamento masochista. E piuttosto un nuovo modo di vivere tutto centrato sull'amore. È l'amore che rinnova il cuore e che rende nuova la vita. Se uno ama offre anche il mantello a chi glielo chiede ed è pronto a compiere anche il doppio dei chilometri a chi gli domanda compagnia. L'amore, il primo dei comandamenti, è il cuore della vita del discepolo e della Chiesa. Gesù giunge sino al paradosso di amare anche i nemici. Tale sconvolgente novità egli l'ha praticata per primo: dall'alto della croce prega per i suoi carnefici. Un amore così non viene da noi, nasce dall'alto. È il Signore che ce lo dona, per questo può chiedere: "Siate perfetti come il Padre vostro celeste".

 

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