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TESTO Una Chiesa con il fuoco dentro

don Giovanni Berti

Pentecoste (Anno C) - Messa del Giorno (19/05/2013)

Vangelo: Gv 14,15-16.23-26 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,15-16.23-26

15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre,

23Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

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Una delle più classiche rappresentazioni pittoriche di quello che è raccontato nella Scrittura il giorno di Pentecoste è quella del gruppo degli Apostoli radunati nel cenacolo, con Maria, sui quali scendono piccole fiammelle di fuoco. L'atteggiamento dei personaggi dipinti è in genere quello della preghiera mista a stupore. Raramente (anzi, che io sappia, mai...) l'evento della Pentecoste è rappresentato con gli Apostoli che escono dal cenacolo e iniziano a parlare in lingue diverse, annunciando la resurrezione di Gesù a tutti i popoli del mondo radunati davanti alla porta del luogo dove erano chiusi. Si dice sempre che è proprio quel giorno, con il dono dello Spirito, che nasce la Chiesa come comunità di testimoni di Gesù. Ed è da subito una Chiesa che ha come missione principale quella di comunicare a tutti il Vangelo, superando paure, divisioni, nazionalità e razze. Nulla può fare da ostacolo ora alla diffusione del messaggio di Gesù.

Nelle rappresentazioni classiche della Pentecoste la missione cattolica (nel senso letterale che significa "universale") della Chiesa sembra una cosa più secondaria. In realtà il "fuoco" dello Spirito Santo che viene da Dio entra nella Chiesa e la spinge ad uscire e andare verso tutti. Non è uno dono divino che serve solo come consolazione intima, ma è una vera forza di propulsione che rompe dentro gli Apostoli le catene delle loro paure e delle loro consuetudini, che rischiavano di "zavorrare" a terra gli amici di Gesù (erano infatti tornati a lavorare come pescatori come prima dell'incontro con Gesù, e a pregare al Tempio come il solito, come se nulla fosse accaduto...)

Qualche giorno fa mi è stata mandata da un amico via internet una immagine molto curiosa: una mongolfiera che ha come pallone gonfiato di aria calda l'enorme sagoma di una chiesa. Ci sono delle gare nel mondo dove si compete a costruire mongolfiere dalle forme più originali: animali, personaggi e monumenti famosi. Questa aveva questa forma di una grande chiesa barocca con ben due campanili.

L'impressione è proprio quella di una chiesa volante, con sotto un piccolo cestello per le persone e con il sistema che produce, attraverso una fiamma regolata, l'aria calda che gonfia e fa volare la mongolfiera.
Ecco una bella immagine di Pentecoste, mi sono detto!

Il fuoco dell'unico Spirito scalda la Chiesa al suo interno e non solo le dà la forma (altrimenti si sgonfierebbe informe), ma la fa alzare e volare. Lo Spirito, come il fuoco regolato della mongolfiera, scalda nei momenti giusti la Comunità dei cristiani e fa in modo che la Chiesa si alzi e vada oltre gli stretti confini dove rischia di ancorarsi e sgonfiarsi. E proprio come succede nelle mongolfiere, per alzarsi e regolare il viaggio, è necessario liberarsi delle zavorre e pesi inutili che non fanno alzare la mongolfiera.

E qui la domanda diventa personale e comunitaria: di cosa dobbiamo liberarci perché la fiamma dello Spirito faccia davvero alzare e viaggiare la Chiesa, facendola anche diventare punto di riferimento per ogni uomo?

Certamente una zavorra è la paura e la tentazione di chiudersi in piccoli gruppi, credendo tutti gli altri nemici da combattere. Questo è stato il rischio anche della primissima comunità degli Apostoli. Erano chiusi nel Cenacolo per paura, ma la discesa dello Spirito del Risorto, dona loro coraggio e determinazione, e spalanca loro le porte alla missione universale.

Altre due zavorre senza dubbio sono il desiderio di potere e la ricerca della ricchezza. Mi piace che papa Francesco continui a insistere su una Chiesa povera e missionaria invece che ricca e carrieristica. Si avverte davvero un soffio caldissimo dello Spirito che vuole risollevare anche la Chiesa di oggi che per tanti è purtroppo avvertita come un macigno pesante e chiuso, e non certo come una leggera mongolfiera.

Ovviamente lo Spirito Santo non soffia oggi solo sul papa, ma su ognuno di noi, su ogni cristiano che si rende disponibile alla sua azione interiore. Siamo chiamati a salire anche noi nel cestello di questa Chiesa mongolfiera, liberandoci dalle nostre zavorre interiori e materiali per lasciarci sollevare dallo Spirito Santo e salire in alto... e andare lontano.

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