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TESTO La parola di Dio scende nel deserto

don Luigi Trapelli

II Domenica di Avvento (Anno C) (09/12/2012)

Vangelo: Lc 3,1-6 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 3,1-6

1Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilene, 2sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. 3Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, 4com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia:

Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri!

5Ogni burrone sarà riempito,

ogni monte e ogni colle sarà abbassato;

le vie tortuose diverranno diritte

e quelle impervie, spianate.

6Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

Gesù ha cominciato a predicare nell'anno 28 dopo Cristo.

Questo dato storico lo sappiamo proprio grazie a Luca che ci parla dell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare. 


Dopo di lui, sono presentate le massime autorità politiche ebree, pagane e religiose del tempo.


In mezzo a tutti questi grandi nomi, la parola di Dio cosa fa?

Scende su una povera persona, che non vive in mezzo al frastuono, ma nel deserto: Giovanni il Battista.


Luca presenta il Battista come uno che vive abitualmente nel deserto e predica un battesimo di penitenza per la conversione dei peccati.

Dio non sceglie il chiasso per rivelarsi, ma la semplicità, il silenzio, il deserto, i luoghi tranquilli ove la gente ascolta meglio la sua Parola.


Ma il deserto vuole dire anche predicare nel deserto, nel senso che a volte sembra che le nostre parole cadano nel vuoto.

E' difficile annunciare la figura di Gesù nei luoghi di lavoro, nelle piazze, nei nostri centri commerciali, senza essere derisi o trovare una grossa resistenza.

A volte anche nelle nostre stesse famiglie......


Abbiamo bisogno di luoghi dello Spirito, luoghi di contemplazione e di preghiera.
...

L'invito è di riempire i burroni della miseria, della solitudine, del non senso della propria vita.

E' giusto gridare per i propri interessi, ma questi non risolvono il vero problema della nostra esistenza.

Vorremmo vivere in pace, in gioia, in armonia, in serenità, affrontando con coraggio le diverse difficoltà.


Il Signore ci invita a raddrizzare i nostri sentieri che sono i nostri cattivi pensieri, i pregiudizi, le idee distorte.


Il Signore ci invita a convertirci, a cambiare strada, per accorgerci che non possiamo vivere il Vangelo e dimenticarci dei reali problemi che stiamo vivendo, quali la crisi economica e la non fiducia nel futuro presente in molte persone.

Oggi è il tempo della profezia, gridando agli altri la nostra gioia di essere cristiani con il rischio di essere fraintesi.

Avendo il coraggio di proclamare l'unica Parola che salva, perché ogni uomo vedrà la salvezza di Dio.


Coltivando con pazienza il nostro giardino e ricordandoci che questo è il tempo dell'essenziale, 
della semina e non della raccolta.


Buona domenica e buona settimana a tutti voi.


 

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