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TESTO Amici di Gesù

don Luigi Trapelli

VI Domenica di Pasqua (Anno B) (13/05/2012)

Vangelo: Gv 15,9-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 15,9-17

9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

l vangelo di Giovanni mette al centro l'insegnamento dell'amore.

Una persona non può essere cristiana se non vive nell'amore.

Come il Padre ama il Figlio, così il Figlio ama noi e noi siamo chiamati ad amare i nostri fratelli.

Dio ci ama, eppure non vuole che noi rispondiamo al Suo amore amandolo, ma vuole che noi amiamo Lui servendo i nostri fratelli.

Un noto scrittore Antoine de Saint- Exupery affermava che: "Amarsi non vuol dire guardarsi in faccia, ma guardare entrambi nella stessa direzione."

E' il donare ad un altro l'amore che io ho ricevuto.

Proviamo solo a pensare cosa significhi oggi la mancanza di affetto.

Molti ragazzi vivono la carenza di affetto e sentono il bisogno di sentirsi riconosciuti, protagonisti, altrimenti pongono in atto azioni di disturbo.

L'amore che Dio ha nutrito nei nostri confronti è stato talmente forte da dare la vita per noi.

Gesù ci chiama così ad essere degli amici, cioè persone che sanno e vogliono dialogare con il Signore, capaci di infondere amore a chi ci incontra.

E' Gesù che ha fatto il primo passo, per cui è stato Lui a scegliere noi e non viceversa e ci ha invitati a portare un frutto che rimanga.

Chiediamo al Signore il nostro grazie perché non ci tratta da bambini, ma da adulti, da amici.

Dio ci ha scelti per vivere questa bella esperienza cristiana affinché quell'amore che ci ha donato, lo possiamo manifestare alle persone che incontriamo.

La cosa più importante che rimane è la carità.

E' l'unico comandamento a cui il Signore ci ha espressamente invitato.

Io amo l'Amore che ama.

 

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