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TESTO Pietro e Paolo per la Chiesa di oggi

padre Gian Franco Scarpitta  

Santi Pietro e Paolo Apostoli (Messa del Giorno) (29/06/2003)

Vangelo: Mt 16,13-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 16,13-19

13Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». 14Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». 15Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». 16Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. 18E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. 19A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

"Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente."

Dando questa precisa risposta a Gesù, Simone (detto poi Pietro) non vuole affatto "tirare ad indovinare" per risolvere un dubbio collettivo che il Signore aveva ingenerato negli apostoli; né arriva a questa conclusione in conseguenza di ragionamenti suoi propri, ma piuttosto fa' una professione di fede: è stato infatti Dio a rivelargli che Gesù è il Figlio di Dio e lui come tale lo aveva accolto, vi aveva creduto, e adesso lo annuncia pubblicamente... Gesù è Cristo, il Dio con noi!

Ed è proprio a motivo di questo annuncio che Gesù lo istituisce fondamento della sua Chiesa.

Non c'è parola di questo brano evangelico che non sia stata passata al vaglio degli studiosi o non sia stata oggetto di seria attenzione da parte dei biblisti; tuttavia noi, restando ben lungi dal soffermarci sull'esegesi e la teologia del testo in questione (rimandando per tale scopo al nostro file "La Bibbia difende il papa" su www.qumran2.net), ci limitiamo ad affermare che in forza di questa professione di fede Cristo pone Pietro a fondamento della sua Chiesa: sarà lui ad adempiere il compito sulla terra di guidare il gregge di Dio, di governarlo, amministrarlo e di pascerlo verso i giusti sentieri.

Nella prima lettura, che vede Pietro in prigione assistito da un angelo, si nota come questi sia stato zelantissimo araldo e combattente per la causa della Parola di Gesù e della fede suddetta sfidando ogni pericolo e vicissitudine. Lo troviamo assieme agli altri apostoli dopo il prodigio di Pentecoste, mentre proclama ai Giudei il fatto salvifico della resurrezione di Gesù Cristo, "l'autore della vita" che loro avevano ucciso (At 2, 14-41); poi alla Porta Bella assieme a Giovanni mentre guarisce un paralitico e spiega agli astanti come tale guarigione sia dovuta alla potenza di Cristo risorto, affrontando poi persecuzioni processuali (At 3-4); quindi guarisce un altro paralitico di nome Enea e resuscita una vedova (At 9, 32-43) e a seguito di una visione rivelativa ricevuta a Giaffa', comprende che lo Spirito Santo è un dono riservato anche ai pagani, che lui si appresta ad evangelizzare (At 10)...

Il tutto mentre è costretto a muoversi fra accuse, incomprensioni, lotte e fatiche che tuttavia non smorzano ma anzi alimentano la sua fede e il suo fervore apostolico, rendendolo capace di prodigi ma soprattutto comunicativo della ricchezza del messaggio di vita di Cristo risorto.

Accanto alla figura di Pietro si staglia però come per incanto quella di un altro personaggio destinato ad apportare una grossa impronta in positivo per la vita della Chiesa a motivo del suo radicale cambiamento di vita da persecutore dei cristiani ad apostolo della comunità ecclesiale: si tratta di Paolo, la cui vita cambia basilarmente proprio mentre si reca a Damasco per fare imprigionare alcuni cristiani. Mentre si trova per strada, una visione gli dice: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?" E di fronte a tale fenomeno anche lui fa' una certa professione di fede: "Chi sei, o Signore?".

Si... riconosce infatti in quella circostanza il Signore Gesù che lui stava tormentando nella persona dei suoi discepoli e comprende che adesso Questi vuole orientare al meglio il suo innato zelo attraverso la missione evangelizzatrice: affronterà anch'egli percosse, lapidazioni, naufragi, pericoli da ogni parte, digiuni, persecuzioni (2 Cor 11, 24-29) per la causa di Gesù, e tutti questi tormenti saranno per lui un motivo di vanto perché gli renderanno certezza di essere davvero diventato propugnatore del Vangelo. Il pensiero delle sue Lettere con tutta la carica esortativa e la pedagogia che lo caratterizza sarà anche oggetto di attenzione presso i filosofi non cristiani, mentre la fede nel Signore lo renderà schiavo delle catene materiali del carcere.

Pietro e Paolo sono persone dalle convinzioni d'origine del tutto differenti e dalle differenti provenienze culturali; eppure c'è un elemento che li accomuna: quello della solerzia nel rendersi apportatori dell'annuncio di salvezza, nonché quello della "buona battaglia" che conducono per conseguire il premio di tanta costanza e soprattutto la finalità di comunicare a tutti la gioia di Cristo Risorto. In questi due personaggi l'intera Chiesa non può non riconoscersi come missionaria essa stessa per riscoprire le fattezze di missionarietà e di apostolicità che la caratterizzano. Se la comunità ecclesiale omette di affermare se stessa come missionaria e propagatrice dell'annuncio di salvezza non può qualificarsi come cristiana: in tutti gli ambiti e in ogni circostanza i battezzati annunciano Cristo come unica via di salvezza per il mondo, ben consci che la logica della parola del Vangelo "disturba" non poco all'interno della secolarità e del perbenismo di un'epoca come la nostra che si crede emancipata e per questo e indifferente a qualsiasi riferimento religioso o trascendentale, ragion per cui si deve per forza andare controcorrente affrontando senza paura polemiche e congetture contrastanti nonché, a volte, vere e proprie persecuzioni. Ma l'Istituzione voluta da Cristo per la salvezza ricorda a tal proposito la consolazione delle parole del suo Signore: "Se perseguiteranno voi, ricordate che prima hanno perseguitato me." Pietro e Paolo sono quindi l'emblema di ogni cristiano convinto ed entusiasta atto tutti i giorni a rinnovare la propria professione di fede e si dispone a lottare per essa senza riserve.

 

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