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TESTO Vi manderò lo Spirito di verità

don Romeo Maggioni  

VI domenica T. Pasqua (Anno B) (17/05/2009)

Vangelo: Gv 15,26–16,4 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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26Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; 27e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.

1Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. 2Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. 3E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. 4Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto.

Non ve l’ho detto dal principio, perché ero con voi.

La sera di Pasqua, nel cenacolo, Gesù disse: “Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo” (Gv 20,21-22). Missione e Spirito Santo vanno assieme. La Chiesa è esplosa proprio il giorno di Pentecoste, effusione trasformante dello Spirito, che ha cambiato uomini timorosi in testimoni inarrestabili. Gesù l’aveva predetto: “Quando verrà il Paraclito egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza”. Pietro proclamerà solennemente nel suo testimoniare Cristo risorto: “Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono” (At 5,32).

Certamente testimoni oculari sono gli apostoli, e Pietro e Giovanni diranno: “Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (At 4,20); ma la comprensione piena dei fatti capitati a Gerusalemme, viene dallo Spirito Santo che “Gesù manderà dal Padre, lo Spirito di verità, che darà testimonianza di me”. Assieme al coraggio e alla forza nelle contrarietà e nelle persecuzioni.

1) LO SPIRITO DI VERITA’

Paolo scriverà un giorno: “I segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. Ora noi abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato” (1Cor 2,11-12). Il Signore Gesù, certamente bravo maestro, dopo tre anni coi suoi, ebbe a lamentarsi: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità” (Gv 16,13), cioè vi farà capire tutto della mia vicenda. “Egli mi glorificherà, perché prenderà di quel che è mio e ve lo annuncierà” (Gv 16,14). E più chiaramente: “Il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14,26).

Anche oggi è lo Spirito Santo il vero maestro interiore. Sant’Agostino diceva: tutti ascoltano le stesse mie parole, ma ognuno le capisce in modo diverso, perché ad ognuno lo Spirito fa comprendere quel che più gli abbisogna (In 1Gv 3,13). La fede è frutto dello Spirito. “Nessuno può dire: Gesù è il Signore!, se non sotto l’azione dello Spirito Santo” (1Cor 12,3). Allo stesso modo tutta la vita cristiana dipende dallo Spirito: “Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio” (Rm 8,14). La preghiera stessa è sostenuta dallo Spirito: “Allo stesso modo lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio” (Rm 8,26-27).

E anche nelle persecuzioni, Gesù ci ha garantito l’assistenza dello Spirito Santo. “Sarete condotti davanti a governatori e a re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come e di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi” (Mt 10,18-20). Gesù ha promesso di non abbandonare i suoi: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Non vi lascerò orfani” (Gv 14,16.18).

2) ANCHE VOI DATE TESTIMONIANZA

“Anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio”. La prima testimonianza è di chi “ha visto coi proprio occhi, contemplato e toccato con le proprie mani del Verbo della vita” (cf 1Gv 1,1-3). Infatti Pietro designa un nuovo apostolo “tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto tra noi .. perché divenga testimone, insieme con noi, della sua risurrezione” (At 1,21-22). Paolo, dopo l’incontro con Cristo risorto, si sente investito della missione si essere “testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito” (Lett.). La sua fu una esperienza confortata e ben documentata da quanto aveva anche ricevuto dalla Chiesa, come racconta oggi nel brano di 1Cor 15 (cf Epist.). Di testimone in testimone, la fede nella risurrezione di Cristo è giunta fino a noi, quasi una fiaccola ora a noi affidata perché prosegua la sua corsa nel mondo.

Nel mondo di oggi, come quello di ieri, non proprio così disponibile all’ascolto. “Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di render culto a Dio”. La sinagoga di oggi è la cultura dominante e pervasiva dei media; e .. quanto anticattolica e atea! In nome di un umanesimo autosufficiente, di una ragione chiusa entro il perimetro tecnologico-materialista e di un relativismo morale tutto quanto è “fuori coro” è visto come oscuratismo e “mistificazione”. Il “reale” è quel che si afferma da tutti o comunque dall’opinione corrente. Ma in realtà si tratta del peggior ideologismo.

Il tutto “perché non hanno conosciuto né il Padre né me”, dice il Signore Gesù. E’ l’ignoranza o il misconoscimento del quadro creativo e redentivo operato da Cristo che rende l’uomo supponente e fuori verità: “In lui infatti furono create tutte le cose, per mezzo di lui e in vista di lui, e tutte in lui sussistono; per mezzo di lui e in vista di lui sono riconciliate tutte le cose” (Col 1,16-17). Lo specifico della missione è proclamare i “fatti” sorprendenti di un Dio che s’è coinvolto così intensamente con gli uomini, “perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10). Dobbiamo essere - dice san Pietro - “pronti sempre a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi, con dolcezza e rispetto” (1Pt 3,15-16).

“É duro per te rivoltarti contro il pungolo”, si sente dire Paolo caduto da cavallo sulla via di Damasco. “Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità” (1Tm 2,4) ). E Gesù: “Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32). E’ di Dio sempre l’iniziativa della salvezza, e offre una grazia sufficiente ed efficace per la conversione di ognuno. Il punto è .. resistere al pungolo. Il vero punto del peccato è il chiudere la porta, rifiutare i segni che Dio semina sulla strada di tutti, rifiutare.. la verità. Che è quello che si chiama il peccato contro lo Spirito Santo!

 

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