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TESTO Il navigatore satellitare che ti salva

don Giovanni Berti

V Domenica di Pasqua (Anno A) (20/04/2008)

Vangelo: Gv 14,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,1-12

1Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? 3Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. 4E del luogo dove io vado, conoscete la via».

5Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». 6Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.

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Il navigatore satellitare, quel "marchingegno" che sempre più auto montano di serie o che si acquista e poi con una ventosa si attacca al parabrezza, è secondo me una delle invenzioni più utili degli ultimi tempi.

Lo dico per esperienza personale. Mi ricordo quella volta quando sono andato a trovare un amico in un'altra città per la preparazione del suo matrimonio e avevo qualche indicazione sul percorso da fare per arrivare a casa sua. Era sera, ed era assai difficile veder i punti di riferimento che il mio amico mi aveva dato e che a lui sembravano chiari ma a me, che non ero del posto, non lo erano affatto. Fatto sta che c'è voluta un'ora e mezzo serbatoio per riuscire a trovarsi in un punto della città e poi andare finalmente a casa sua. La volta successiva (il suo matrimonio) avevo già acquistato un piccolo navigatore e senza problemi (e in orario) sono arrivato.

Non basta sapere il punto di arrivo di un cammino, ma anche il come percorrerlo, per evitare il più possibile di sbagliare e perdere tempo con il rischio di scoraggiarsi e alla fine di rinunciare al viaggio.

Questo vale anche per la vita cristiana e Gesù quando parla ai suoi discepoli lo sa bene.

Le parole di questa pagina del Vangelo sono pronunciate da Gesù al termine del suo cammino terreno. Siamo nell'ultima cena e Gesù avverte la paura e l'insicurezza crescente che abita nel cuore dei suoi amici. I discepoli sanno che il punto di arrivo è Dio e la Salvezza, ma sanno anche che è difficile perdersi, sbagliare strada e alla fine scoraggiarsi nel mondo che appare loro così ostile.

E' quello che avverto io e anche tanti che in modi diversi si domandano come arrivare a Dio e come vivere la propria fede in questo nostro mondo che sembra pieno di tranelli e negatività e dove è difficile vivere da cristiani. Sappiamo bene che Dio è la Salvezza ma facciamo molta a fatica a trovare e mantenere la via per arrivarci.

Gesù dice "io sono la via...".

Gesù è la strada che posso percorrere per dare la giusta direzione alla mia esistenza quotidiana. Se mi affido al "navigatore satellitare" che è il Vangelo mi accorgo che le indicazioni sono chiare e continue. Gesù-uomo con il suo stile di carità, con la sua continua attenzione ai poveri, con la sua capacità di servire e di farsi amici anche i più lontani, in tutto questo trovo delle indicazioni per la strada verso Dio. La strada di Dio passa dalle opere di amore che in molti modi Gesù ha indicato come vie per arrivare ad incontrare Dio.

La fede non è un fatto intellettuale fatto di convinzioni mentali che si raggiungono in un momento solo e si mantengono come fossero una filastrocca da ripetere. La fede è vita concreta, è un complicato e lungo tragitto di vita. La strada per arrivare a Dio è un cammino come quello che i primi discepoli hanno fatto all'inizio insieme con Gesù mentre era in vita, e poi dopo la resurrezione come lui, seguendo il suo insegnamento. I primi cristiani hanno preso la vita di Gesù come "mappa esistenziale" alla quale affidarsi, credendo realmente a quello che Gesù aveva detto: "chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste...".

Una delle funzioni più belle del navigatore satellitare è che se sbagli una indicazione che ti ha dato e fai una strada diversa, ricalcola il percorso e da quel punto sbagliato dove ti trovi lui ti indica una nuova strada che si ricollega al percorso iniziale corretto. Il bello di Gesù-via è proprio questo: non ci sono punti sbagliati e impossibili dai quali non si possa ritrovare la strada giusta. Magari sbagliando strada ci si impiegherà più tempo ma alla fine, se ci si riaffida alle indicazioni del Vangelo, la strada si ritrova e si riesce ad arrivare....


"Se molta gente di poco conto,
in molti luoghi di poco conto,
facesse cose di poco conto,
la faccia della terra potrebbe cambiare"

(Raoul Follerau)

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