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TESTO Lo Spirito illuminatore

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Mercoledì della VI settimana di Pasqua (30/04/2008)

Vangelo: Gv 16,12-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Lettura

Il testo, che contiene il quinto detto giovanneo sul Paraclito, illustra l'opera dello Spirito Santo nei confronti della comunità. Gesù afferma di avere ancora molte cose da dire ai discepoli, di cui essi non possono reggere il peso e che, perciò, tace. Lo «Spirito di verità» introdurrà i discepoli nella verità e la renderà, per loro, sempre più trasparente. La "glorificazione" di Gesù – cioè il suo riconoscimento e il dono del potere di perfezionare la sua opera – avviene da parte del Padre. Il Paraclito, tuttavia, contribuisce, con l'annuncio sempre nuovo del mistero del Figlio, al compimento dell'opera salvifica e, con ciò, partecipa pure alla sua glorificazione.

Meditazione

Ci sono gradi diversi nella conoscenza della verità: ad esempio, si può sapere una cosa per averla imparata a memoria oppure con una consapevolezza profonda. Continuando nell'esempio, una cosa è sapere a memoria che Gesù è morto per noi e un'altra avere la consapevolezza profonda di ciò che significa essere salvati dal Signore Gesù, di cosa significa per Gesù essere morto, aver offerto la sua vita per amore. Entrare nella profondità della verità, sentire la verità viva in noi, è una grande grazia e questa grazia viene donata dallo «Spirito di verità», che guida alla pienezza della verità. Solo chi è illuminato dallo Spirito illuminatore può gustare, in qualche modo comprendere e parlare della verità divina. Lo Spirito Santo, inoltre, annuncia ai discepoli «le cose future», letteralmente «ciò che sta per venire». In altri termini, possiamo dire che lo Spirito Santo guida i discepoli nel futuro, nel vivere la fede secondo le modalità richieste dalla condizione futura, nel vedere la realtà con gli occhi del Cristo che è venuto a salvare il mondo e che «verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti». Quelli che hanno ricevuto lo Spirito Santo vivono il presente alla luce del passato di Gesù, nel ricordo attualizzante di lui, e vivono pure nella rinuncia alle previsioni scientifiche o agli oroscopi, che servono a ingannare l'angoscia presente, preferendo porre il fondamento nell'unica profezia che va presa sul serio. Vivono, cioè, nella speranza di incontrare colui che è «l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine» (Ap 22,13), colui che assicura: «Sì, verrò presto!» (Ap 22,20).

Preghiera:

«Vieni, o Spirito creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato [...]. Sii luce all'intelletto, fiamma ardente nel cuore [...]. Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. Amen».

Agire:

Oggi, chiederò al Signore che le cose che ho imparato diventino in me una realtà viva.

Commento a cura di don Nunzio Capizzi

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