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TESTO La verità tutta intera

Monastero Janua Coeli  

Pentecoste (Anno B) - Messa del Giorno (31/05/2009)

Vangelo: Gv 15,26-27; 16,12-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 15,26-27; 16,12-15

26Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; 27e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.

12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

Nel soffio dello Spirito che sussurra il Nome di Colui che è nell'oggi umano ritroviamo le nostre voci: come palpito di eternità il Verbo resta con noi e ci accompagna fino al compimento del tempo.

Il dono che viene dall'Alto faccia di noi nuove creature! Buona Pentecoste...

La verità tutta intera

MEDITAZIONE
Domande

Li udiamo parlare nelle nostre lingue... Ecco il miracolo della Pentecoste! Ognuno parla la propria lingua e l’altro, estraneo a lui, lo comprende... Questi i segni della presenza dello Spirito. Ma questo è possibile se chi parla si lascia attraversare dal fuoco di una parola che irrompe veemente. È lo Spirito che dà all’uomo la possibilità di esprimersi. Apriamoci al Soffio inarrestabile di Colui che torna a stare con noi, il Signore Gesù, asceso al cielo, che sta alla destra del Padre!

Chiave di lettura

Può dare testimonianza a Gesù chi è con lui: lo Spirito che è con lui nel Padre e i discepoli, coloro che sono stati con lui fin da principio. Cosa può significare stare con lui? Non certamente fare delle cose per lui, e neanche andare in giro a portare il suo nome. Essere con lui equivale a vivere quello che lui è, avere lui come pensiero, parola, sentire... ricevere senza trattenere per sé né alterare la vita divina perché trasformi ciò che è transitorio e fugace in eterno e consenta a chiunque si accosti di fare esperienza di lui. Essere discepoli non richiede di sapere tutto della vita di Dio perché non siamo capaci di portare il peso di molte cose, ma essere aperti e pronti a comprendere nella loro interezza ciò che Gesù ci lasciato. La nostra percezione è frammentaria, solo lo Spirito della verità può guidarci al significato più alto di ciò che viviamo. Gesù parla e dice le cose del Padre, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza e riprende ciò che Gesù ha detto e fatto per farcene vivere tutta la portata, il Padre ci chiede di ascoltare il Figlio diletto... Il “mio” nella Trinità ha una estensione nella proprietà: tutto quello che il Padre possiede è di Gesù. E neanche lo Spirito parlerà da se stesso, perché la gloria dell’uno è la vita dell’altro. Il mondo oggi è pieno della presenza dello Spirito Santo, ma i suoi gemiti inesprimibili non attirano l’attenzione dei giornalisti! Non ci sono mai articoli di prima pagina che parlino della spinta interiore di molti che vivono non più per se stessi ma per amore di altri! Non sono notizie sensazionali i palpiti silenziosi che scandiscono le ore di chi vive senza più speranza di guarigione! Non attirano le fatiche dei ragazzi che ci provano a crescere tra l’indifferenza di genitori affaccendati nel lavoro e i timori esagerati delle intimidazioni degli adulti che non hanno più voglia di perdere tempo dietro agli sguardi dei loro figli, dietro alle richieste mute di amore che raggelano il cuore in un abbandono mascherato di diversivi e attivismi stravaganti. Quante sensazioni e richiami negli attimi fuggevoli di silenzio, richiami dal di dentro che attraversano la solitudine umana per riempirla di parole nuove! E quando si sta lì lì per rispondere a questi interrogativi profondi sul senso delle cose, cresce la smania di coprire queste istanze perché non sia mai che richiedano un cambiamento, un cambiare rotta, un soffermarsi a ragionare oltre pensiero, lasciandosi portare dalle ali dello Spirito... è tempo di conversione! Apriamo il vangelo e schiudiamone i segreti che Dio vi ha lasciato per noi!!!

PREGHIERA

Vieni, Santo Spirito, consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo; nella calura, riparo; nel pianto, conforto. Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato (Sequenza di Pentecoste).

CONTEMPLAZIONE

Il frutto del tuo Spirito, Signore, è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è legge... Sembrano virtù squisitamente umane queste che san Paolo descrive come frutto dello Spirito, ma c’è un abisso tra queste caratteristiche che sono opere dell’uomo e quelle che sono frutto dello Spirito. Un gesto di bontà può essere frutto dello Spirito come anche può non esserlo. Cosa significa essere buoni? Al giovane ricco, Gesù tu hai detto: Perché mi chiami buono? Solo Dio è buono! Quanto è vero. La cortesia, l’andare incontro, la comprensione, non è frutto della vita divina in noi se è motivata dalla convenienza, dall’evitare difficoltà, dal non turbare gli animi scendendo a compromessi... Essere signori di se stessi nella verità dell’unico confronto che vale, quello con la tua volontà: ecco la nostra Pentecoste! Vieni, Spirito di amore, e scandaglia il mio cuore perché possa prendere il largo al soffio del tuo andare verso l’Alto, continuamente... Amen.

Il Vangelo dei piccoli

Oggi lo Spirito Santo scende con forza e ci colma il cuore del suo amore e della sua presenza. Quando lo vogliamo incontrare, possiamo cercarci un angolo dove nessuno ci disturba e portare con noi la Sacra Scrittura. In quelle pagine dalla prima all’ultima lo Spirito è presente. Fin dalla creazione del mondo quando aleggiava sulle acque all’ultimo giorno fino all’attesa del ritorno di Gesù da parte dello Spirito e della Sposa (la Chiesa) che dicono: Vieni, Signore Gesù! In ogni libro dell’Antico come del Nuovo Testamento si parla dello Spirito di Dio. Questo Spirito oggi viene a portarci ancora i suoi doni. Sono simbolicamente sette per dire che sono immensi! Se vuoi puoi fare l’estrazione del dono che quest’anno lo Spirito ti lascia, stampando i foglietti che trovi di seguito, ritagliandoli dono per dono e poi arrotolandoli uno per uno... l’estrazione la puoi fare insieme ad altri: amici, in parrocchia, al catechismo, in famiglia... vedi tu! Prima di estrarli invoca la presenza dello Spirito Santo con questa preghiera: Signore, concedici di annunciare con tutta franchezza la tua parola, stendi la mano perché si compiano guarigioni, miracoli e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù!

Non dimenticare che quel dono va poi vissuto, giorno dopo giorno, perché ogni giorno è tempo dello Spirito fino a quando torneremo in cielo!

Nel solco della vita divina
potrai raccogliere
i germogli della pazienza
che il dono della
Sapienza
ti offrirà
perché tu possa
essere perennemente
avvolto del profumo della
carità.
Quando il tuo ragionare
avrà acquisito i connotati
dello Spirito con il dono dell’
Intelletto
tutto nella tua vita interiore
si trasformerà e come di incanto
la tua vita inondata di luce
godrà i frutti della
trasparenza.
Nella solitudine dei perché
senza risposta
che ti inquietano le giornate
accogli il dono del
Consiglio
e nella pace della Sua volontà
profusa di Mistero
potrai godere i frutti
di un cuore di
misericordia.
Ogni giorno ti è chiesto
di seguire decisamente Gesù
Lo Spirito ti aiuta
con il dono della
Fortezza
che ti fa resistere a ogni male
e ti veste della potenza di Dio
perché tu possa sempre
parlare e agire con
franchezza.
Le creature ti portano
a Colui che per te da sempre
ha fatto meraviglie di grazia:
potrai conoscerle
con il dono della
Scienza
finché produrrà
come in una nuova primavera
della tua vita le gemme della
fede.
Il desiderio dell’incontro
con l’Unico Nome
che dà quiete
al tuo camminare
ha chiamato per te il dono della
Pietà
che espande in ogni tuo istante
i gemiti inenarrabili
di una continua incessante
preghiera.
La tenerezza del sentirti dire:
Tu mi appartieni!
ha fatto scaturire in te il dono del
Santo Timore
e la gioia di quello splendore sul volto
che dona il sostare
giorno dopo giorno in silenziosa
contemplazione.
Quando le ombre ti rivelano
la vulnerabilità
della fragile carne umana
lo Spirito scende con
tutti i Doni
per fare di te una parola santa
e la memoria fulgente di Gesù
la Sua indimenticabile
Presenza.

 

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