Celebriamo la tenerezza di Dio


Celebriamo la tenerezza di Dio!

E facciamolo con un momento di incontro personale con il Signore.

Liturgicamente ci accompagnano due significativi incontri fatti da Gesù e che, in queste settimane di Quaresima, risuonano in modo forte. Il primo è in Samaria, con una donna; il secondo a Gerusalemme, con un uomo cieco dalla nascita.
Chi lo incontra vede! Chi lo incontra vive! Non c’è sete, non c’è cecità, non c’è ferita, non c’è peccato, non c’è norma che tenga rispetto al suo amore.

Lui incontra, tocca e guarisce e la sua non è una guarigione destinata a passare! Non guarisce il fisico, ma il cuore, non guarisce da una malattia, ma dalle più subdole forme di male: l’individualismo, la solitudine, la disperazione, lo scoraggiamento, il proprio tornaconto.

Il Signore Gesù oggi ci incontra ed è disposto a gettare acqua fresca sulle ferite rinsecchite dal tempo, ma ancora doloranti; pronto e disposto a ridonare luce negli spazi del nostro cuore e della nostra memoria che le delusioni, la tristezza, la paura di amare, la sfiducia, hanno reso bui.    

Lui c’è e ci aspetta. il dono è pronto: è la sua misericordia!

Celebrando la tenerezza di Dio, noi celebriamo il suo amore testardo! A ognuno di noi è chiesto di farlo… di andare, di avvicinarci a lui e di non consentire ai dubbi, alle paure, alle sicurezze, alla voglia di prove e dimostrazioni, ai miracoli non ottenuti, alla ricerca di risposte, al peccato, di mettersi tra noi e Dio, tra la nostra umanità e ilmisericordia e tenerezza suo abbraccio di tenerezza.

La proposta

Andare dunque!
Andare in una Chiesa o cappella aperta, dove la sua presenza eucaristica è vera e reale! Andare e vivere un momento di preghiera personale. 

Porta con te un quaderno o carta e penna.
Scrivi al Signore le tue ferite e tutto ciò che ti sembra renda dura e difficile, non solo la relazione con lui, ma anche con chi ti vive accanto, con gli amici, con chi condivide con te spazi di lavoro, studio, famiglia.

Scrivi situazioni di vita, vecchi o nuovi ricordi, delusioni profonde, paure, parti spigolose del carattere, rancori, perdite, durezze… tutto ciò che può impedirti di lasciarti trasformare in amore.
Questo foglio scritto, alla presenza del Signore, può diventare la tua offerta a Dio: metti tutto questo nelle sue mani, invocando il dono della Spirito perché sia lui a trasformare mente, cuore e desideri.

Se possibile, il foglio potrebbe essere messo poi in un braciere e bruciato insieme a grani di incenso, preparando lo Spirito, con la preghiera che suggeriamo sulla traccia scaricabile o con un’altra che nasce dal cuore.

 

L’invito, dopo aver vissuto questo tempo di preghiera personale, è di lasciarsi raggiungere dal perdono sacramentale, dalla certezza di un abbraccio di misericordia. Per questo vi suggeriamo di non far passare altro tempo e di celebrare il sacramento della riconciliazione. 

«Il peccato, figlio mio, non può toglierti
la dignità di figlio,
non potrà offuscare il mio amore,
perché non sono i meriti,
non è la lotta contro te stesso
per essere perfetto,
non è il tuo voler essere giusto
a tutti i costi, che ti ha reso tale.
Figlio! Tu lo sei solo in forza del mio amore.
Sei figlio perché gratuitamente sei stato salvato.
Sei figlio amato, atteso, desiderato,
in forza di una croce portata per amore
che ha cancellato, e continua a cancellare,
ogni debito, ogni colpa, ogni peso.

La croce, Padre, sia un segno tangibile dell’immensità del tuo amore,
che costantemente ama, decisamente ama, che,
in ogni singolo istante, non può che amare.

Maria, la madre nella fedeltà, nel sì libero e liberante, ci riconduca a te,
tra le braccia del tuo amore e renda libero il nostro cuore
per accogliere la forza, straordinariamente disarmante,
del tuo amore, presente».

Scaricate la traccia da usare per un momento personale e/o comunitario: Celebrando la tenerezza di Dio_traccia di preghiera

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Buon cammino!

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